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Rocca ha scelto casa sua! 
Sarà la “Valtellina” a sostenere il proprio campione sulla via delle Olimpiadi
Giorgio Rocca in azione
Giorgio Rocca in azione 
10 Gennaio 2006
 

Un piccolo grande tormentone quello dello sponsor di Giorgio Rocca, prima il cartello “affittasi” sul casco poi il sostegno al messaggio dell’Unicef che ha dimostrato ancora una volta il gran cuore del ragazzone di Livigno facendo il paio con il supporto ad Emergency durante i Mondiali di Bormio, ma nulla si è mosso. Tre slalom e tre vittorie per un inizio di stagione degno del giovane Tomba targato Olimpiadi di Calgary ’88, presupposto per essere corteggiato da aziende di mezza Italia, eppure nulla si è concretizzato per molti mesi, periodi che nel mondo rutilante dello sport professionistico a volte contano secoli. Si è così fatta strada in provincia, intesa come territorio e come istituzione l’idea che, se nessuno si fosse fatto avanti, la mano di Giorgio l’avrebbe chiesta la sua terra per un matrimonio di amore e non solo di interesse. Così è stato. Natale è arrivato e passato, e con le prime luci del 2006 si è chiuso il cerchio di una rapida “contrattazione” che ha visto lo sport e l’istituzione, leggesi Rocca e Provera, trovare il giusto feeling e definire un accordo che affiancherà fino al 31 agosto il maggiore campione dello sci italiano di oggi alla Valtellina.

Valtellina che era già apparsa negli anni novanta sul casco di Deborah Compagnoni all’inizio delle sue vittorie e in seguito si era affiancata a Manuela Di Centa nella sua avventura sulla cima del mondo, l’Everest tre anni or sono ed ora, per proseguire la sfilata di personaggi dello sport ecco Rocca. Nei primi due casi i risultati ottenuti a livello di immagine non sono stati esaltanti. Con la Compagnoni la partnership è durata solo una stagione peraltro non delle migliori della campionessa di Santa Caterina, poi le quotazioni sono salite e affiancare il marchio Valtellina come sponsor principale a Deborah sarebbe stato impossibile. Però si sarebbe potuto proseguire con iniziative diverse, utilizzandola come testimonial in eventi ed iniziative o altre forme di promozione di ambizione, ma anche costo, minore ma più mirate. La Valtellina, e le sue istituzioni in particolare, hanno poi creduto nell’avventura himalayana di Manuela Di Centa e Fabio Meraldi, un investimento non irrilevante per una singola iniziativa che però ha permesso, grazie soprattutto alla capacità della fondista di “venedersi” con i Media, ha portato un po’ di visibilità.

In entrambi i casi però la sponsorizzazione non è stata affiancata da un’accurata gestione del valore che poteva rappresentare il personaggio, si tendeva ad accontentarsi del nome sulla fascetta o sul casco e stop. La speranza è che con Rocca l’esperienza sia servita e che Giorgio possa diventare un autentico “padrone di casa” della Valtellina per chi la vorrà conoscere mettendo così a disposizione della sua terra la propria immagine. Vorremmo vederlo non solo con il marchio Valtellina sul casco, ma anche prendere parte ad eventi enogastronomici, sportivi, culturali e quant’altro, magari realizzando un dépliant o un filmato in cui possa presentare i vari aspetti peculiari della Valtellina, dalla cultura alle produzioni tipiche, dallo sport al turismo. Vedremo se l’investimento di qualche centinaia di migliaia di euro, così almeno si vocifera sulla stampa “vera”, porteranno rilevanti benefici alla provincia.

Questi sono comunque sofismi, quello che conta ora è che Giorgio sia ancora di più il nostro campione e dovremo stringerci a coorte attorno a lui, come detto il vulcanico assessore regionale Prosperini durante la conferenza stampa di presentazione della sponsorizzazione mercoledì 4 gennaio. Già oggi ad Adelboden vedremo se la Valtellina gli porterà fortuna!

Per quanto riguarda gli aspetti economici della sponsorizzazione di fondamentale importanza, come ha sottolineato il presidente del Consorzio Turistico Provinciale nonché assessore al turismo della Provincia Maurizio Del Tenno, la condivisione del progetto da parte di soggetti pubblici e privati, un vero e proprio pool che si è riunito in un progetto che oggi vede Rocca al centro ma che aspira a più ampi obiettivi.


Andrea Gusmeroli
(da Tirano & dintorni, gennaio 2006)


 

 


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