Itaca
Massimo Bevilacqua e Francesco Osti. Bottega senza titolo
20 Gennaio 2008
 

Tutto questo tempo andato, sprofondato

come vanno giù le scale per le cantine,

fra muschio, odore del muschio, umido…

Tutto il tempo impiegato a studiarci,

che come vapore si è dissolto sui muri

lasciando una patina unta di piccole bolle.

 

Così mi ero allontanato dal microcosmo,

dalle maniglie logore del quotidiano spiccio,

dal mio maglione azzurro -come i tuoi occhi,

dicevi, e quando ridi sembri un sofficino-;

tenuto distante dal retrobottega del negozio,

sul fondo mi perdevo fra le rese delle merci.

 

Ritorno qui, dunque, fra scansie, luci al neon,

il soffitto basso, come nell’opalina d’un tempio.

Dove un capomastro ti insegna il trucco,

il gesto essenziale per la tenuta dell’opera:

solamente quattro o cinque parole d’ossidiana

per far fronte al marasma che fuori mi scuote.

 

                                                Francesco Osti

 

 

Dovevi essere tu l’inizio, la scintilla

della spesa “fai da te”,

ma sei tornata ad essere le mani

che riempiono le borse o i sacchetti,

signora troppo fine e delicata

che l’aria non vuole spostare,

schiacciata nel negozio pieno d’asma,

per dargli aria e respirare,

per prenderci gli alimenti dagli scaffali

con ossature vecchie piene di silenzi.

Tu che dovevi portarci fuori dagli anni ’80

signora che tieni il filo di questo discorso,

fuori dai resti in lire, dagli abiti argentati.

Via via questo propinato self service

ha imposto il ritmo anche nei generi alimentari,

fuori da te la spesa non ha più contropartite,

le parole rimangono sciolte sulle bocche

di banconieri prestanti e ragazzi veloci

con loghi e grembiuli colorati. Le voci di rito

trasformano in rituale la nuova bibbia

del consumatore, il commercio che irrompe

fuori di qui, guarda dalle pareti immense piene di vetri

su strade sempre più larghe, quanto durerà

ancora la tua voce, prima dei centesimi

dopo il sacchetto bianco del pane.

 

Massimo Bevilacqua

 

 

Materiali per la manutenzione. Luciano Bianciardi, La vita agra, Bompiani 2002. Maurice Ravel, Concerto per pianoforte e orchestra in SOL Maggiore – Adagio assai.

 

 

(da 'l Gazetin, marzo 2006)


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