Oblò cubano
Giro di vite sugli oppositori per le elezioni. La parola d'ordine è «CAMBIO»!
20 Gennaio 2008
 

L'Avana (www.PayoLibre.com, 19 gennaio 2008) – L'11 gennaio scorso la polizia politica ha attuato un'ondata repressiva con attivisti dei diritti umani nel paese di Cambute, nel capitalino municipio di San Miguel del Pdrón. Alle ore 23:30 Cambute è stato invaso da un comando militare. Tre camion di truppe speciali e un'auto con numero di matricola 1202 fecero ingresso in detto luogo. Durante le operazioni sono stati arrestati José Luis Rodríguez Chávez e Jesús Rosales. Gli agenti che hanno partecipato all'azione proferirono offese verbali contro donne, bambini e popolazione in generale, obbligando i vicini a chiudere le porte delle loro abitazioni e ordinando loro che toranssero a dormire.

L'operazione si è poi estesa ai paesi di Reboredo e San Franciso de Paula, concludendosi alle ore 1:30 della mattina.

Anche il giorno 10 gennaio un individuo, conosciuto come “Manuel”, componente dlee paramilitari Brigate di risposta Rapida gridò ad alta voce che il 20 gennaio – giorno in cui si celebra la frasa elettorale a Cuba – sarebbero stai colpiti tutti gli oppositori pacifici affermanche che, in tale giornata, nessuno sarebbe potuto entrare o uscire dal villaggio di Cambute.

D'altra arte, l'8 gennaio ufficiali delle truppe speciali, vestiti con kimono, passeggiarono per le vie del citato paese facendo esibizioni della loro maestria professioanle nelle arti marziali. Tali atti costituiscono atti di intimidazione in vista delle elezioni del 20 gennaio.

Come risposta a tali atti dimostrativi del terrore di stato, il 13 gennaio a Cambute vennero esposti cartelli sulla consegna del “cambio”, come ad esempio: «Io non coopero con la dittatura». I cittadini, lo stesso 13 gennaio, esigevano nei loro cartelli la presenza di medici, ambulanze, l'installazione di un acquedotto funzionante e la liberazione incondizionata di Juan Bermúdez Toranzo.

 

 

La parola d'ordine è CAMBIO

 

L'Avana (www.PayoLibre.com, 19 gennaio 2008) – Cubano, il Partito per i Dirititti Umani di Cuba, affiliato alla Fondazione Andrei Sajarov, ti invita a dimostrare che l'amore tutto può.

Gli affiliati di questo partito, uniti nello stesso spirito con i nostri fratelli dell'esilio e i governi dei paesi democratici del mondo libero, ti rivolgono questo appello affinchè il 20 di gennaio, quando effettuerai il tuo voto, scrivi sulla tua scheda la parola «CAMBIO».

Assumendo questa attitudine civica ti inserirai nel progetto del “Amor todo lo puede” (l'amore tutto può), ratificando così il tuo NO all'odio, al rancore, alla violenza politica, alla miseria morale e spirituale alla quale sei sottomesso; (...) all'esilio forzato e agli esodi massici che hanno colpito migliai di vite nello stretto della Florida e nei mari adiacenti.

Con il tuo voto per il cambio dirai NO anche all'ingiusto incarceramento di pacifici difensori dei diritti umani.

Cuba non necessita né desidera cambiamenti 'cosmetici' né continuismo politico.

Cuba necessita di vere elezioni libere e plurali, dove ciascun cittadino possa esercitare il suo diritto al suffragio universale senza imposizioni, timori o compromessi.

Con il tuo voto per il cambio dici SÌ alla vita, alla sicurezza personale, alla libertà, alla virtù, all'amore, ai diritti che il tuo creatore ti ha donato, a un sistema sociale giusto, equo e aperto “con tutti e per il bene di tutti”.

La parola d'ordine è CAMBIO, per Cuba qui e ora.

 

René Montes de Oca Martija

 

 

René Montes de Oca Martija è il segretario generale del Partito per i Diritti Umani di Cuba, affiliato alla Fondazione Andrei Sajarov. Comunicato e appello affidati a Martha Tamargo il 18/01/2008.


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