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Carlo Forin: Aprire al ME
04 Gennaio 2008
 

La MER DA è appunto 'immagine del ME', ma alla fine, finito. Se hai tempo, ma solo se hai tempo, caro Claudio Di Scalzo, leggi le riflessioni allegate. A me piace il ME all'inizio! Noi due sappiamo il senso dello sporcarsi per poi ripulirsi. Un gioco da bimbi? Solo i bimbi sanno giocare veramente. Interessa questa riflessione per l'inizio 2008?

Ami il gioco come me.

Carlo Forin

 

 
Aprire al ME

  

Col titolo indichiamo la meta:(1) ‘aprire il nostro linguaggio al pensiero antico’(2) per riconoscere la connessione tra ieri ed oggi.

Ma… basta leggere!

No; non è vero! Non si tratta di aprire la lettera di un contemporaneo dove la comprensione è immediata, ma di un antico. Prima dobbiamo aprirci. Bisogna rompere con l’abitudine.

Perché? Perché l’abitudine facilita i gesti futuri ma falsa la lettura del passato con le sue omissioni.(3)

Ad es.: Quante generazioni hanno letto Virgilio in 2000 anni senza scorgere il pensiero religioso del sacerdote etrusco, Melibeo –vado assaggiando il ME–?(4) (Seguirono, forse, il raffinato purista Petronio elegantiarum arbiter,(5) responsabile letterario del ‘Virgilio romano’!). E Virgilio fu Proteo,(6) ovvero mascherò il suo pensiero!

Rompere una routine di pensiero collettivo sviata si può, con una guida autorevole capace di ricomporre il me di ognuno di noi nel Me di tutti.(7)

L’orientamento(8) ci viene da ‘Imre TOTH, La filosofia e il suo luogo nello spazio della spiritualità occidentale,(9) dove parla ripetutamente del Me. Si tratta, in parole povere, di fare un altro passo: di aprire il Me al ME.

Il me è il risultato della riflessione più stretta dell’io autocosciente. Me è il nome semidivino, luogo della filosofia, nata in Grecia 2500 anni fa, sintesi condivisa della spiritualità occidentale. ME è il potere divino di creare degli Dèi sumeri.

Semplificando, il passo ulteriore sta nel collegare il Me della sintesi di Toth al ME sumero: implica fare un ponte nel vuoto della protostoria alle spalle dei 2500 anni, accampandolo sulla morte della memoria.

Morte della memoria? Che cosa significa?

ME MUR IA si legge dal sumero: IA luogo di MUR vita-morte del ME, il nome divino che crea il mondo.

Perciò: Aprire al ME significa adottare un metalinguaggio (§ seg.) che ci svela, ad. es., la radice di ‘aprire’. Se c’è un Me di Toth ed un ME dei sumeri che il filosofo ignora, la curiosità dovrebbe stuzzicare all’esplorazione linguistica: qual è il ‘luogo del ME’?

ME TA?(10)

 

Metalinguaggio

«Sistema linguistico artificiale per mezzo del quale è possibile analizzare i simboli e le strutture del linguaggio naturale» dichiara il lemma dello Zingarelli ’98. Questo, in base a meta- da un indeuropeo meti, presente nel solo germanico con significati fondamentali di ‘fra’, ‘assieme a’, e ‘oltre, dopo’.

Noi aborriamo dai sistemi linguistici artificiali che obbligano a parlare di un linguaggio naturale; non ne vediamo la necessità.(11) Il linguaggio ci sembra uno.

Vogliamo però aprire al ME che ci ampli il linguaggio standard. Dunque leggiamo meta in sumero ME TA ‘luogo del ME’ al quale si combina ME AT, francese méat, italiano meato, passaggio. ME AT è passaggio del ME dall’Aldilà dove AT è ‘non luogo’.

Metalinguaggio consiste in una narrazione permeativa anziché descrittiva: non osserviamo dall’esterno le trote di un fiume, ma nuotiamo nel fiume tra le trote. Ovvero le informazioni viaggiano ‘fra’ i fatti vissuti, ‘assieme a loro’ e si va ‘oltre’ la semplice descrizione. Si entra in un altro ME rispetto a quello artificiale, oggettivante.

 

Meti

Il meti ‘indoeuropeo’ invita a riconoscere ME TI.

Meti è la prima moglie di Zeus nella Teogonia di Esiodo.(12) È la Saggezza, sapienza di vita, ‘vita del ME’.

L’inglese time, tempo, rivela di essere un Meti ribaltato TI ME, ‘vita del ME’. Il tempo accumula sapienza di vita.

Metalinguaggio dunque è ‘linguaggio che riflette sul ME’ tecnicamente e ‘narrazione dall’interno del ME’ descrittivamente.

 

Teonomasiologia

Il Me-todo innovativo che ci guida è la teonomasiologia (TO), studio comparato dei ‘nomi degli Dèi’ (teonimi).

Todo ME, detto alla spagnola –tutto il ME è il risultato metalinguistico della TO.

Abbiamo sviluppato la teonomasiologia in www.siagrio.it a partire dal 2 dicembre 2001.(13) La TO è studio comparato dei nomi degli Dèi che durano millenni. Scopo: studio delle lingue.

 

Indigitamenta

I teonimi sono quei fossili linguistici di cui parla Micol Perfigli in Indigitamenta.(14) Questa è la pratica antropologica dei sacerdoti che evocavano in un rito i nomi degli Dèi per chiamarli a proteggere l’azione auspicata.

 

Mena, ad es., era la dea del mestruo, in latino menstruo, parola composta di men-struo, costruisco gli uomini. Il fossile Mena enuncia ME NA, in sumero ‘generazione del ME’, omogeneo con AN ME, il dio del Cielo AN e la sua parola creativa ME. ME NA sono ‘tutti gli uomini’.

 

AN sumero è Ani hurrita che enuncia ANI ME, AN I ME, ‘dio del Cielo sentiero ME’.

 

Toth

Toth è il dio egizio della conoscenza del tutto; viene rappresentato con un falco con un occhio solo.

 

TO è acronimo di ‘teonomasiologia’, l’osservazione ed il confronto dei nomi degli Dèi, cioè il nostro me-todo.

 

Imre Toth è il filosofo moderno(15) che incoraggia me col suo Me, il ‘tutto pensato in armonia da tutti’, a tentar di aprire la memoria del Me al ME sumero. Il nostro onomasiologo è il linguista storico Giovanni Semerano, che ci ha lasciato dopo averci comunicato La favola dell’indoeuropeo.(16)

 

Che cos’è il Me di Toth?

 

È il tutto del pensiero umano autocosciente, Dio compreso! A noi preme l’aspetto linguistico me ß Me ß ME.

 

Che cos’è il ME sumero?

 

La parola degli Dèi che crea il mondo, il tutto.

 

SU MER è SU ME ER, ‘mano del cammino del ME’.

 

La parola italiana tutto si sillaba tut-to.

 

In veneto fa tut, che, a prima vista, sarebbe una degenerazione di tut-to.

 

Il dio Toth ci suggerisce di guardare ad UT, il Sole sumero: fate il giro con l’altro occhio e leggerete stereo TUT, Toth.

 

Il purista, uno che la sa lunga sulla lingua pura, dirà: tutto viene da toto, ablativo latino dell’aggettivo totus. E questi tuoi sono voli pindarici. Ma la fonìa di toto non ha un legame con la fonia di tutto! Lo dico toto corde, con tutto il cuore. A meno che non accettiamo che cor sia da KUR! Allora, anche toto à tutto.

 

La lingua parlata è un fiume che ha tutto fuorché la purezza.

 

Cerchiamo di capire da questo fiume immundo l’origine linguistica di questo mondo, ovvero come il Me esca dal ME.

 

Carlo Forin

 

 

(1) ME TA, in sumero: luogo del ME.

(2) EME GIR in sumero: lingua.

(3) L’abitudine risulta da una selezione, consapevole o inconsapevole, di gesti. Omissioni sono i gesti scartati.

(4) Nel finale delle Georgiche dichiara di esser lui a rivolgersi a Titiro, audax juventa, e quindi di riconoscersi Melibeo.

(5) Ha scritto circa un secolo dopo di V. che il ‘romano’ Virgilio era una gloria pari al greco Omero.

(6) Il dio minore pascolatore di foche che manifesta il suo pensiero solo incatenato.

(7) Questa è un’ubbia per la filosofia della libertà che fa pari il me di ognuno e non crede alla distinzione tra il vero ed il falso.

(8) ...di pensiero.

(9) Pubblicato in settembre 2007 dalla Bollati Boringhieri.

(10) Chiudiamo il paragrafo con l’inizio.

(11) Se non in schemi di riflessione interna da non pubblicizzare.

(12) Personificazione della saggezza, figlia di Oceano e di Teti, prima moglie di Zeus. Quando era incinta di Atena un oracolo predisse che avrebbe dato alla luce prima una figlia e poi un figlio più potente del padre: Zeus allora la inghiottì e a tempo debito partorì Atena dal capo. Re.: Enc. Grolier.

(13) Con 135 articoli fino al 2 dicembre 2007.

(14) Micol PERFIGLI, Indigitamenta, Pisa, ETS, 2004.

(15) Vivente, nato in Transilvania nel 1921.

(16) Nel 2005, ultranovantenne, per Bruno Mondadori.


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276