Spinus
I vivisettori inglesi perdono battaglia legale nel Regno Unito 
Denunciano all'Authority per la pubblicità inglese un'associazione antivivisezionista per un volantino contro la vivisezione, ma perdono...
22 Novembre 2007
 

Apprendiamo dal sito della Fondazione di scienziati antivivisezionisti Europeans for Medical Progress (EMP) che la Fondazione stessa è stata denunciata all'Authority per la pubblicità da Pro-Test, un'associazione di Oxford la cui attività consiste nel sostenere i test su animali. E quindi dare addosso a ogni associazione antivivisezionista. Pro-Test ha denunciato un volantino diffuso dalla Fondazione EMP, contestando l'affermazione di Mike Hancock, medico, che dichiarava nel volantino:

«È sorprendente che test su animali non siano mai stati valutati scientificamente, e questa verifica è necessaria ormai da troppo tempo».

Pro-Test, per sostenere la falsità di questa affermazione di fronte all'Authority, ha sostenuto che sono state effettuate nel Regno Unito tre inchieste sul tema, e che queste costituivano una valutazione scientifica di questa pratica. Tuttavia, la Fondazione EMP ha puntualizzato che queste inchieste si sono focalizzate sull'etica e sulla legislazione, e non costituiscono una valutazione scientifica. In effetti, tutte e tre le inchieste hanno auspicato una futura valutazione dell'affidabilità e delle rilevanza della ricerca su animali da un punto di vista scientifico. L'Authority ha dato quindi ragione alla Fondazione antivivisezionista e ha rifiutato il reclamo di Pro-Test.

Inoltre, Pro-Test aveva sollevato un'altra obiezione, sempre sullo stesso volantino, per la frase: «La terapia di sostituzione ormonale (HRT) aumenta il rischio di malattie cardiache e ictus per le donne. Milioni di prescrizioni erano basate sui dati ricavati dalle scimmie, sulle quali i risultati erano stati l'esatto opposto».

Pro-Test ha sostenuto di fronte all'Authority che la terapia HRT non era stata prescritta sulla base dei risultati sulle scimmie, ma la Fondazione EMP ha fornito prove abbondanti che hanno mostrato che era davvero così. Dalla pre-analisi dell'Authority risultava che probabilmente anche questa richiesta di Pro-Test sarebbe stata rigettata, e quindi Pro-Test ha preferito ritirare l'accusa, per limitare la brutta figura che erano destinati a fare. Meglio un solo rifiuto che due...

Come sostiene la Fondazione EMP, questo mostra il contrasto tra la posizione dei vivisezionisti di Pro-Test e gli antivivisezionisti di EMP: gli antivivisezionisti basano la loro posizione su prove scientifiche rigorose, mentre Pro-Test si basa su affermazioni che non è in grado di provare. Per esempio, dichiarano spesso che senza la ricerca su animali il progresso medico sarebbe impossibile, ma già nel 2005 la stessa Authority sulla pubblicità aveva giudicato tale affermazione come fuorviante. Se Pro-Test volesse davvero sostenere la ricerca scientifica, dovrebbe essere a favore di una valutazione scientifica dei test su animali, richiesta da 250 medici e dall'83% dei medici di base. Invece, la contrastano, dimostrando così di non aver fiducia nell'attendibilità dei test su animali che vogliono difendere. Vale proprio la pena di ripetere l'affermazione del dott. Mike Hancock: «È sorprendente che i test su animali non siano mai stati valutati scientificamente, e questa verifica è necessaria ormai da troppo tempo».

 

LEAL Sezione di Sondrio

 

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