Legge 40 - caso Cutolo. Discriminazione nei confronti di tutte le coppie non sterili e non fertili non sottoposte al 41 bis
30 Ottobre 2007
 

L'ennesimo paradosso legato alla legge 40 è stato diffuso oggi da tutti i media: Raffaele Cutolo (foto), ex superboss della Nuova camorra organizzata, condannato a nove ergastoli, in carcere dal 1982 e sottoposto da quattordici anni al regime del 41 bis è diventato padre. Grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita ha concepito sua figlia dalla prigione. Non ci sarebbe nulla da eccepire se la legge 40/2004 non escludesse dall'accesso a queste tecniche le coppie non sterili o non fertili e Cutolo non rientrasse nei pazienti affetti da queste patologie.

Se è un atto di “grande civiltà” consentire di divenire padre ad un uomo che altrimenti non potrebbe, non si capisce come si possa continuare a sostenere una legge come la 40/2004 a causa della quale molte coppie non sterili e portatrici di patologie virali e di patologie genetiche non possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, rischiando di trasmettere il virus o la patologia genetica o al partner o al nascituro.

È evidente che per Cutolo come era già successo per Salvino Madonia - e a riguardo avevo gia' presentato un'interrogazione - si è avuta una vera e propria discriminazione: si permette a chi si “avvale” delle condizioni di regime detentivo 41-bis e non è sterile, di poter accedere alla tecniche di procreazione assistita mentre lo si nega a chi si trova, per esempio, in stato di libertà.

Fatti come questo ripropongono l'urgenza di intervenire sulla materia anche da un punto di vista legislativo. Ricordo l'impegno espresso dal ministro Turco in sede di audizione sulla legge 40 in XII Commissione il 17 ottobre scorso e anche quello dei capigruppo di Italia dei Valori, Comunisti italiani, Rifondazione Comunista, Verdi, Ulivo e Sinistra Democratica di calendarizzare le proposte di legge su questo tema.

Una prima occasione d'incontro tra medici, politici e pazienti è stata proprio la conferenza stampa organizzata alla Camera a poche ore dalla citata audizione del ministro Turco. Sarà bene che si ricrei quella rete che si era attivata in occasione del referendum e che è diventata urgente per modificare questa legge. 

 

Donatella Poretti


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