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La Treves Blues Band al Frassati per il Quadrato Magico 
Inizio all’insegna del divertimento coi virtuosissimi del blues made in Italy
23 Ottobre 2007
 

Non poteva iniziare meglio la stagione 2007-2008 del Quadrato Magico: con la Treves Blues Band a far da apripista ad un cartellone a dir poco sfavillante!

Leader del gruppo quel Fabio Treves a buon titolo considerato unanimemente il bluesman n° 1 del panorama italiano da più di 25 anni a questa parte. Con una decina di album dal successo in crescendo, vantando collaborazioni di grande prestigio in Italia e all’estero, l’instancabile propagatore del Blues - come lo definì Renzo Arbore - percorre dal ’74 la strada del blues, facendo conoscere questo genere musicale in Italia, a partire dagli albori in un momento storico-culturale in cui nessuno se lo filava (come ci racconta lui stesso al concerto) e riuscendo invece col tempo a conseguire entusiastici apprezzamenti di pubblico e critica. Dai primi concerti in qualità di supporter a nomi famosi della scena musicale quali Charlie Mingus, Stevie Ray Vaughan, James Cotton, Little Steven, Peter Tosh… fino al coronamento del sogno per Fabio Treves: conoscere Frank Zappa, suo più grande mito, ed essere invitato a suonare con lui ai concerti di Milano e Genova del 1988!

La formazione di sabato 20 ottobre al Frassati è quella ormai collaudata da anni: Fabio Treves all’armonica, Alessandro (Kid) Gariazzo alla voce e chitarra, Tino Cappelletti (il mesozoico della TBB, come l’ha scherzosamente presentato Fabio Treves) al basso e Massimo Serra, il batterista che tutti ci invidiano e ci vorrebbero soffiare, proponendocene in cambio due, come col fustino del Dixan, ma allo stesso modo noi non si accetta assolutamente!

Simpatico e vicino al pubblico, da subito Fabio Treves ha fatto capire che il concerto sarebbe stato all’insegna del divertimento e della partecipazione dello spettatore ed ha mantenuto la promessa. Con grandi momenti acustici, a tratti senza amplificazioni alcune, tutti e quattro i musicisti giù dal palco a suonare in mezzo al pubblico, Fabio seduto nell’unica poltrona vuota con la sua armonica a riproporre pezzi tradizionali: dal preferito “Mississippi Muddy Waters” a “John Lee Hooker e Jimmy Reed”… Insieme a interpretazioni originali e composizioni della band, come un’ottima “Please, don’t call me on the phone”, rag-time di Alex Gariazzo, il miglior chitarrista della nuova generazione blues del futuro, ma che dico del futuro - ironizza Treves - del futuro anteriore!!

Chiudere gli occhi e immaginarsi d’essere a Chicago, questa è la dritta data al pubblico da Treves, perché questa è musica da locali fumosi, compagnie alticce, dedite al whiskey: questo è il Blues!

Ed è davvero l’atmosfera che ci si immagina potesse esserci in quegli anni americani della Grande Depressione, periodo senza il quale tante suggestioni blues non ci sarebbero e non ci sarebbe la TBB, come afferma Fabio Treves. Da qui la scelta di orientarsi sempre più verso il blues acustico, suonato come a quei tempi, quando il grande Robert Johnson vendette l’anima al diavolo per poter in cambio suonare il Blues…

E così la serata procede, sulle note di “I can’t be satisfied” (col batterista alla chitarra slide!), “Am I wrong”, “Will the circle be unbroken” - con tanto di Lap Steel su imitazione esplicita del grande Ben Harper, ammette Treves - “Shame shame shame”, “Baby, what you want me to do?”, e una versione rigorosamente acustica di un bel tradizionale.

Davvero un gran concerto: ottima partenza, Quadrato Magico!

 

Annagloria Del Piano

(foto Quadrato Magico)


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