Lo scaffale di Tellus
Portosepolto. Taccuino letterario 
È uscito il numero zeroUno
20 Ottobre 2007
 

Portosepolto è una nuova rivista letteraria di racconti e poesie di taglio bukowskiano realizzata a Torino da un gruppo di scrittori, disegnatori e grafici come Paolo Pellegrino, Luca Pizzolitto, Lucio Viglierchio, Marco Boscaglia, Melania Gasbarri, Alessandro Rivoir, Ilaria Urbinati e Paolo Bartoli. Esce in una tiratura non disprezzabile di 500 copie e viene sostenuta dall’Associazione Culturale Compagnia del Laccio Rosso e dalla Cooperativa “Mirafiori”.

Diciamo subito che non si tratta della solita rivista letteraria paludata e illeggibile. Tutt’altro. I racconti sono brevi, agili e diretti, al punto che l’intera rivista si divora in meno di un’ora. Interessante la divisione in sezioni che fa capire subito la predilezione bukowskiana: Chinaski I, che contiene scritti di autori piuttosto noti come Matteo B. Bianchi, Sebastian Gush, Marco Missiroli e Giovanna Giolla; Pelle, che raccoglie ottime poesie trasgressive di Marco Rossari e lo splendido “Il suono di Torino” di Domenico Mungo; Chinaski II, con racconti di autori meno noti ma interessanti come Paolo Zanardi, Emiliano Dominici e Barbara Gozzi; Blu neon che pubblica un’intervista a Marta sui tubi (scusate l’ignoranza ma non sapevo chi fosse) e Freesbee, dedicata alle recensioni librarie. Conclude la rivista l’esilarante rubrica Gli scleri di Catalano.

Complimenti a Luca Pizzolitto che ha avuto l’idea di questo geniale taccuino letterario, insolito e originale nel panorama italiano, soprattutto perché riesce ad accostare esordienti assoluti ad autori già esperti. Luca Pizzolitto lo conosciamo come ottimo autore di narrativa per aver letto e pubblicato Dopodomani (Edizioni Il Foglio) e la raccolta di poesie bukowskiane In queste notti di solitudine e birra (Edizioni Il Foglio).

Dio sul letto” di Matteo B. Bianchi è un piccolo capolavoro che racconta il dialogo tra Gregorio Samsa (vi dice niente questo nome?) e Dio, ai bordi del letto, ma la cosa più divertente è che Dio esaudisce il desiderio di Gregorio che vuol fare lo scrittore. Scoprite da soli come va a finire. La lettura di questo racconto vale l’acquisto dell’intera rivista, ma segnalo pure un racconto teatrale come “Il suono di Torino” di Domenico Mungo che va letto più volte per quanto è bello. Torino è un monolite rettangolare, bianco come il cemento, sdraiato esangue su un prato verde come il mare. Torino è come un uomo colpito da una raffica di mitra.

Consiglio l’acquisto e il sostegno di Portosepolto, una rivista che deve sopravvivere.

 

Gordiano Lupi

PORTOSEPOLTO Taccuino letterario

infoportosepolto@gmail.com

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