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UN ECCEZIONALE FERRETTI HA AMMALIATO TIRANO 
FesTteatro: inno ai valori contadini e montanari, l’anima dell’esistenza
Giovanni Lindo Ferretti
Giovanni Lindo Ferretti 
04 Dicembre 2005
 

Standing ovation per Giovanni Lindo Ferretti. Il cantante, pensatore e poeta leader negli anni ’80 dei CCCP ed in seguito dei Csi (attualmente cantante dei PGR - Per Grazia Ricevuta), è stato richiamato sul palco per ben tre volte e sommerso d'applausi scroscianti da parte della numerosa platea presente al “Mignon” il mese scorso nell'ambito dell'appuntamento promosso da FesTteatro. Richieste di bis talmente insistenti che l'artista stupito, dopo averne concessi diversi, ha dovuto addirittura ripescare dal proprio bagaglio canoro «la prima canzone in assoluto che ho imparato dallo zio Didimo».

Canzoni dai ritmi trascinanti e quasi sacrali come preghiere, mantra profondi verso l’Alto ripetuti in modo concitato, spesso ossessivo, ma non solo durante lo spettacolo "Allevare menti, pascolare pensieri". Gli artisti sul palco, assieme a Ferretti, Lorenzo Esposito (voce) ed il fisarmonicista Ambrogio Sparagna, animatore della Notte della Taranta in Salento che ha sostituito l’infortunato Raffaele Pinelli, hanno improvvisato balletti, proposto suoni che hanno coinvolto il pubblico dall’inizio alla fine in un'interazione rara come accade poche volte. Inchiodati alle sedie sul filo di una emozione palpitante che ha aderito perfettamente alle proposte degli artisti la platea ha battuto a ritmo le mani guidata da un eccezionale Sparagna, trasformato in "direttore d'orchestra" e dal suo organetto diatonico.

Genio della parola, eclettico, spumeggiante Ferretti ha letteralmente ipnotizzato la sala con la forza di un ciclone anticonformista. Ha tratto dal suo “scrigno segreto” una sequenza imperdibile frutto di una ricerca linguistica appassionata che scava "dentro le cose" rivisitando anche i miti della propria adolescenza. La cultura contadina da salvare e dalla quale apprendere la strada per il futuro, quella montanara, gli affetti ripescati dal profondo, quelli tatuati nell’anima. Travolgente come un torrente in piena, affascinante come un vulcano in eruzione il magma sonoro e pungente di Ferretti ha lasciato il segno. Per circa due ore sul palco di un “Mignon” ebbro di vita un trascinatore d'eccezione dall'eloquio sorprendente e folgorante.

Un plauso doveroso a FesTteatro per la serata da parte dell’intera Tirano.


Gabriela Garbellini

(da Tirano & dintorni, dicembre 2005)

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