Diario di bordo
Omaggio alla fotografia di Aldo Agnelli. Ad Alba il 19 ottobre
Beppe Fenoglio, Aldo Agnelli e Ugo Cerrato
Beppe Fenoglio, Aldo Agnelli e Ugo Cerrato  
07 Ottobre 2007
 

Ci sono fotografie che non hanno bisogno di commenti, didascalie, interpretazioni. Quelle di Aldo Agnelli, fotografo albese amico di Beppe Fenoglio, appartengono sicuramente a questa categoria. Sono fotografie uniche, essenziali nella capacità evocativa, sospese su di noi come i ricordi e le nuvole.

Aldo è uno dei grandi “patres” che hanno fatto la cultura delle Langhe. Come Ugo Cerrato, recentemente scomparso, ha testimoniato per tutta la vita quanto può essere grande, assoluto, esclusivo il legame viscerale tra un territorio e le sue creature. Ha il merito di avere documentato momenti di vita, personaggi, situazioni, scorci paesaggistici che raccontano la Langa povera di cui oggi quasi non c’è più traccia.

Per intenderci le storie di vita e di ambiente, di mentalità e di costume che Beppe Fenoglio ha saputo raccontare col respiro universale che solo le grandi opere sanno esprimere. Altri lo hanno fatto con uguale intensità, altri proveranno a farlo. Qualcuno scoprirà una Langa che sembra diversa e si esalterà di questa scoperta e resterà prigioniero di questo inganno.

Non Aldo. I “patres” sono le persone che, magari senza saperlo, fanno la storia, che tracciano il cammino. Sono come i colonizzatori, i pionieri. Vivono la stagione in cui le cose accadono per una volontà superiore e non c’è bisogno di troppe parole. Sono essi stessi parola e immagine. Forse per questo motivo Aldo Agnelli ha fatto sua la regola che Nuto Revelli e Mario Rigoni Stern hanno saputo applicare alle loro pagine, quella di “cavare via” parole, di cercare l’espressività nella sintesi. E infatti le sue fotografie, senza bisogno di didascalie e commenti, parlano, sprigionano voci soffuse, sibilano nel vento, sono radice e foglia, sono cammino che non fa rumore. L’Artistica di Savigliano ha realizzato un’opera antologica di rara bellezza per rendere omaggio a questo grande maestro, “ultimo dei mohicàni della Langa perduta”. La Fondazione Ferrero di Alba sta preparando la presentazione del libro per le ore 21 di venerdì 19 ottobre.

Un gruppo di amici raccoglie le adesioni a questo importante evento. Se siete interessati all’iniziativa e desiderate partecipare inviate una mail al seguente indirizzo di posta elettronica presidebosca@alice.it oppure ad arvangia@casamemorie.it.

Ci sono momenti in cui anche chi vive nella frenesia deve rallentare, guardarsi intorno, capire cosa fa la differenza tra le cose “grandi” e quelle piccole, ascoltare la voce del cuore. Chi ama le Langhe e ne ha la possibilità non può non venire a battere le mani ad Aldo Agnelli. Prendete nota, venerdì 19 ottobre, ore 21, Auditorium della Fondazione Ferrero, ad Alba.

 

L'Arvàngia

Associazione culturale Langhe Monferrato e Roero


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