Legge 40 fecondazione. Chiusura politica a Castellana Grotte (Ba)? 
Interrogazione al ministro della salute
26 Settembre 2007
 

Nel dibattito di questi giorni sulla legge 40 si inserisce la vicenda di un centro pugliese di procreazione medicalmente assistita (PMA) che prima dell'entrata in vigore della legge funzionava, ma, dopo la nomina a direttore sanitario di un medico cattolico che si era a suo tempo molto impegnato per far fallire il referendum sulla legge 40, ha sospeso i trattamenti e costretto i pazienti ad emigrare.

L’Unità Operativa Semplice di Fisiopatologia della Riproduzione Umana, istituita nel 1999 presso l’IRCCS de Bellis di Castellana Grotte (Ba), dalla sua istituzione fino al dicembre del 2005 ha erogato prestazioni di PMA, divenendo un punto di riferimento in materia nel sud. Dal 2005 non è più attiva, il direttore sanitario Vincenzo De Filippis ha revocato i contratti del personale, sospendendo trattamenti e ricoveri.

Il motivo della chiusura rimane inspiegabile: nel 2004 l'Uos aveva erogato circa 800 trattamenti di PMA, 2.000 visite specialistiche, 1.400 esami seminologici, 400 interventi diagnostico-terapeutici di chirurgia miniinvasiva con un attivo di bilancio pari a 382.621 euro, ed un fatturato totale pari al 13% di quello prodotto dall'intero ospedale, pur avendo a disposizione solo il 5% dei posti letto del nosocomio. La Uos si era inoltre distinta per la sua attivita' scientifica che aveva prodotto buoni risultati.

L’associazione di pazienti l’Altra Cicogna ha denunciato la vicenda ai mass media ed ha presentato un esposto per denunciare l’interruzione di pubblico servizio, ma la Procura della Repubblica di Bari ha archiviato il caso.

A causa dell’inspiegabile ostinazione dell’Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco (foto), non è stato possibile riattivare ancora questa Uos, anzi l'assessore vorrebbe trasferirla presso il vicino nosocomio di Conversano.

 

Per questo, insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno* e con la collaborazione dell'Associazione Altra Cicogna onlus ho presentato al ministro della Salute un'interrogazione per sapere: quali provvedimenti intenda prendere per fronteggiare questa vera e propria interruzione di servizio ai pazienti, visto che la situazione è nota da oltre un anno e vi sono 400 malati che sono costretti ad andare all'estero e comunque fuori regione per farsi curare.


Sulla legge 40, sulla sua applicazione e sui fallimentari risultati fino ad oggi prodotti, sulla revisione delle linee guida il ministro della Salute il 17 ottobre sarà audito in XII Commissione, nel frattempo abbiamo rinnovato la richiesta di calendarizzazione della revisione della stessa legge, del resto già avanzata in tutte le occasioni.

 

Donatella Poretti

 

 

* Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco

 

Qui il testo dell'interrogazione


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