Diario di bordo
Ogm. Necessario studiarli, non demonizzarli!
24 Settembre 2007
 

Accogliamo con sollievo il parere del commissario Ue all'ambiente Stavros Dimas (foto), secondo cui un divieto generalizzato di coltivazioni ogm in una regione o in uno Stato è contrario alla legislazione comunitaria, e quindi improponibile. Viene confermato così il parere della Corte europea di giustizia, che ha dichiarato illegittimo vietare la coltivazione ogm su un intero territorio.

Speriamo che questo serva a stemperare l'entusiasmo per campagne a nostro avviso pubblicitarie, oltre che oscurantiste, come “Liberi da Ogm”, a cui partecipano grandi distributori come la Legacoop, quasi tutte le associazioni di consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) e produttori come Confartigianato, Cia e Coldiretti. Campagne come queste contribuiscono alla falsa nozione secondo cui “Gli Ogm in Italia non li vuole nessuno”, per dirla con Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia.

Infatti questa coalizione dei volenterosi sa bene che l'attuale fervore anti-Ogm è frutto di ignoranza, di mancanza di dibattito, e di anatemi catastrofisti che non trovano riscontro nella scienza. Campagne pubblicitarie e di autopromozione come “Liberi da Ogm” si fondano sulla paura di tanti, che su questo argomento sono quotidianamente disinformati. Ne è la prova il fatto che, a fronte di legittime preoccupazioni sugli effetti degli Ogm sull'ambiente -così come per qualsiasi nuovo prodotto in circolazione- invece di promuovere studi e ricerche scientifiche, l'Italia li abbia vietati. Non sia mai che la scienza continui a contraddire quegli scenari apocalittici, populisti e soprattutto autopromozionali che da ogni secolo annunciano l'imminente fine del mondo.

Come funziona? La crociata anti-Ogm si trasformerà sempre più in un marchio che troveremo sui prodotti alimentari: le associazioni di consumatori inviteranno i propri membri ad acquistare i prodotti “liberi da Ogm”, i grandi distributori potranno così venderli a prezzi sempre più alti, e i produttori italiani potranno così combattere la competizione straniera (e in particolare quella delle “cattivissime” multinazionali americane). Tutto questo nonostante non vi sia un solo caso documentato al mondo di danno provocato da prodotti Ogm alla salute dell'uomo.

Noi non solo non aderiamo alla campagna, ma ci opporremo in ogni sede affinché non venga introdotto un divieto generalizzato di prodotti geneticamente modificati. Mano a mano che vengono creati nuovi prodotti geneticamente modificati, è necessario studiarli, anche in pieno campo, e non certo proibirli. Per questo, stiamo lavorando ad una proposta di legge che permetta di studiare, conoscere ed informarsi piuttosto che proibire, demonizzare e terrorizzare nel nome di ciò che non si conosce.

 

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276