Morire in ospedale. Parte l'indagine del ministero della salute. Utile spunto per il legislatore?
21 Settembre 2007
 

È partita l'indagine del Ministero della Salute sulle «problematiche riguardanti l'assistenza nelle fasi di accompagnamento alla morte». Grazie ai dati che saranno disponibili il prossimo febbraio, potremo sapere come si muore negli ospedali italiani. È stato il sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli a dirlo, rispondendo ad una mia interrogazione in XII Commissione, elaborata insieme a Giulia Simi dell'Associazione Luca Coscioni e firmata da altri 14 deputati iscritti alla medesima associazione.(1)

Le ultime dichiarazioni del ministro Livia Turco che esprimevano la necessità di fare «un'indagine nelle nostre strutture per consentire a tutti di morire in modo dignitoso, e garantire ai malati la massima assistenza», ci hanno dato lo spunto per riaffrontare questo argomento.

Già Piergiorgio Welby, nel settembre del 2006, scrivendo al presidente della Repubblica, aveva espresso la necessità di un'indagine del genere e l’Associazione Luca Coscioni raccolse quasi trentamila firme su una petizione in merito. Le ricerche del genere che circolano, sono tutte datate e parziali.

Mi auguro che i risultati dell'indagine siano un utile spunto per il legislatore, come è successo in molti Paesi, tra i quali Olanda, Usa, Regno Unito, Francia, Svezia, Spagna, Australia, Argentina, in cui il dibattito sulle decisioni di fine vita, sia a livello politico che di opinione pubblica, si e' sviluppato a partire dai risultati di indagini conoscitive.

 

Donatella Poretti

 

 

(1) Rapisardo Antinucci, Fulvia Bandoli, Marco Beltrandi, Salvatore Buglio, Luigi Cancrini, Cinzia Dato, Sergio D'Elia, Giacomo Mancini, Bruno Mellano, Tommaso Pellegrino, Lalla Trupia, Lanfranco Turci, Maurizio Turco, Katia Zanotti.


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