Diario di bordo
Centro di studi storici valchiavennaschi. 150 soci alla scoperta di Dalò
11 Settembre 2007
 

In un’incantevole giornata di settembre si è svolta domenica 9 settembre, dopo la Messa celebrata da don Luciano Oreggioni, l’assemblea annuale dei soci del Centro di studi storici valchiavennaschi in una località poco conosciuta e ancor meno frequentata, se non da parte di chi ha la seconda casa lassù, spesso ereditata dai genitori o dai nonni, che vi abitavano tutto l’anno, come accadde fino a metà del Novecento. Si tratta di Dalò in comune di San Giacomo Filippo, a quota 1066, un paese che – come ha detto il presidente prof. Guido Scaramellini nella sua ampia prolusione in apertura di seduta, nella suggestiva chiesa seicentesca – era abitato a metà Seicento da un centinaio di persone distribuite in 15 famiglie. Queste vollero nel 1658 la chiesa, dedicandola a san Michele arcangelo e a san Filippo Neri, devozione quest’ultima portata in Valchiavenna pochi anni prima dal canonico comasco Francesco Ratis e organista nella collegiata di San Lorenzo a Chiavenna.

Dopo aver portato i saluti da parte del presidente onorario don Tarcisio Salice che, quest’anno, ha compiuto 95 anni, si è passati agli adempimenti statutari e all’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, illustrati dal nuovo segretario-cassiere arch. Cristian Copes. L’assemblea è proseguita con le relazioni del consigliere dottor Paolo Raineri sull’architettura spontanea a Dalò e in val San Giacomo e del prof. don Remo Bracchi sull’etimologia di Dalò che potrebbe derivare da Alò, nome di persona equivalente a Eligio, preceduto dalla preposizione “di” per indicare l’appartenenza dell’alpeggio.

Nella visita alla chiesa, a cui furono aggiunti nel 1736 la cappella laterale e nel 1816 il campanile, si è posto l’accento sulla pala seicentesca dell’altare maggiore, una tavola di legno raffigurante i santi patroni e la tela di San Michele nell’atto di schiacciare il drago, attribuita a Giovan Battista Macolino, tra i pittori più importanti del Seicento lombardo, e restaurata a spese del Centro nel 1995. A questo proposito il presidente Scaramellini ha sollecitato i soci, intervenuti in oltre 150, a continuare a versare offerte per il restauro del patrimonio artistico, di cui è in corso l’impegnativo intervento agli affreschi settecenteschi del Giudizio universale nella cappella cimiteriale di Sommarovina, interamente a carico del Centro.

È stata pure presentata l’attività editoriale del Centro di studi storici valchiavennaschi, quest’anno particolarmente intensa, essendo stati pubblicati, oltre al bollettino Clavenna n. 45, i volumi su Il palazzo Balbiani di Chiavenna di Cristian Copes e La strada del Cardinello del 1714 di Thomas Riedi. Nei prossimi mesi usciranno gli atti del convegno svoltosi a Campodolcino nel 2005 per l’8° centenario del comune di val San Giacomo, quelli del convegno su aspetti di civiltà lombarda nel ’900 e gli “Indici” delle annate di Clavenna dal 1982 al 2001.

Continueranno le visite guidate, aperte ai soci e ai simpatizzanti, di cui i prossimi appuntamenti saranno sabato 22 settembre alle rocche del castello di Chiavenna e il 29 alla graziosa chiesetta trecentesca di Santa Caterina del castello a Gordona, entrambi con inizio alle ore 14:30.

Dopo il pranzo, egregiamente servito dagli amici di Dalò, i soci hanno visitato l’abitato, salendo poi alla grande croce e fino al paesino di Lagùnc, a 1350 metri, da cui si gode una vista panoramica sulla val Bregaglia, su Chiavenna e sul piano. Nei pressi della chiesetta della Madonna della neve, tra gli scoiattoli, i funghi e il profumo degli abeti, è stato quindi offerto un simpatico rinfresco.

 

Centro di studi storici valchiavennaschi


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