Zone d'Ombra
Valentina Vanoni e gli Ampere 112 raccontati da Claudio Di Scalzo
Valentina a Venezia per rock barocco
Valentina a Venezia per rock barocco 
05 Settembre 2007
 

Il gruppo nasce con coordinate notturne perché in quel periodo la ventitreenne Valentina Vanoni si era convinta di essere una vampira e non trovando sangue fresco ne cercò da un amico (che però si rifiutò di donarle anche una sola goccia del prezioso liquido), tale Andrea Ciabarri il quale in quel momento credendosi un gatto stava sul tetto a suonare il basso. E così furono in due: cantante e strumentista a generare l'idea del gruppo Ampere 112.

Dunque rock sotto l'ala notturna e fantastica delle sette note discretamente strangolate e dissanguate. La passeggiata notturna fra sogno e allucinazione continuò contattando il batterista Davide Carpi che stava suonando sui cassonetti della spazzatura con i gatti di Madesimo. Il terzetto venne adocchiato da Simone Zecca, assolutamente consegnato alla musica diurna. E il quattro fu il numero perfetto secondo la numerologia adottata dai Beatles in avanti.

Il gruppo s'affida ad un nomadismo lombardo diviso fra vette e pianura e pizzoccar e pulenta. Hanno un repertorio di covers ben assemblato e discretamente sorprendente per innesti e squarci insoliti e la loro potenza sonora a volte infastidisce persino la notturna luna, lassù, che li guarda strabiliata e fiduciosa. Anche perché la bella Valentina è in realtà una selenita piovuta sulla Valchiavenna con un meteorite di piuma.

 

Claudio Di Scalzo


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