Oblò svizzero
L’Opera nella corte 
La casa Cavalier Pellanda di Biasca (Cantone Ticino) ospita un importante evento, venerdì 20 luglio
13 Luglio 2007
 

Grazie ad un grande lavoro organizzativo, l’associazione SpazioMusica, in collaborazione con Ticino Musica, è riuscita a promuovere un importante evento musicale che prenderà vita a Biasca, negli spazi esterni della cinquecentesca casa “Cavalier Pellanda”, venerdì 20 luglio, alle 21:00. Le mura merlate del cortile interno e il fascino monumentale dell’edificio che fu dell’influente cavaliere Giovan Battista Pellanda (1541-1615), ospiteranno un intermezzo in due atti e un dramma giocoso musicati dall’allora poco più che trentenne Franz Joseph Haydn, da qualche anno alle dipendenze del principe Nicola Esterhàzy, intelligente amatore che diede stimoli e sostegno al lavoro del musicista.

Gli intrecci amorosi e la musica, a sprazzi descrittiva, potranno divertire gli appassionati dell’Opera. In programma La canterina, probabilmente rappresentata per la prima volta nel settembre 1766 e il “giocoso” Speziale su testo di Carlo Goldoni, che andò in scena nell’autunno del 1768.

La première biaschese è uno dei gioielli in cartellone per il festival Ticino Musica, che produce, attraverso il laboratorio lirico internazionale Silvio Varvisio 2007, preziose opportunità, trampolini di lancio per giovani cantanti, che possono essere affiancati da nomi importanti del panorama operistico. La preparazione musicale è affidata a Umberto Finazzi (Italia), Vojtech Spurny (Repubblica Ceca), Simone Luti (Italia). Il pubblico potrà anche apprezzare l’Orchestra da Camera ungherese.

La regia scenica è di Paul Suter (Opera di Zurigo), che abbiamo incontrato al bar Gambrinus di Biasca, durante una breve pausa tra una prova e l’altra. Paul è accompagnato da un attore, Vincenzo Lanciano, che avrà una parte molto particolare, nello spettacolo: «Ci sarà un attore che interpreterà il ruolo del “direttore d’Opera”, un direttore d’Opera della provincia. Questo personaggio, un po’ “mafioso”, divertente, senza soldi, farà da collegamento tra i due pezzi, dice subito con aria divertita Paul Suter. Noi abbiamo comunque attualizzato l’allestimento, ambientando la scena ai giorni nostri. Tra l’altro, in questo modo è più facile ottenere i costumi e non abbiamo bisogno delle parrucche». Paul socchiude gli occhi e osserva le montagne alte. «Siamo molto contenti di venire a Biasca. Il posto è una meraviglia, le montagne dietro sono suggestive. Inoltre il fatto di lavorare con giovani cantanti, come in questa occasione, è sempre interessante, anche perché vengono da diverse nazioni. I giovani sono aperti a nuove soluzioni. Certo, sarebbe bello aver più tempo, più risorse».

Il canto e i suggestivi giochi delle volte in pietra della casa cinquecentesca potranno attirare parecchio pubblico e valorizzare un territorio che gode da tempo sempre più attenzioni dal punto di vista culturale.

 

Daniele Dell’Agnola

Per uno sguardo: www.biasca.ch/cultura/index.html


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