Notizie e commenti
TiranoEstate. Volver. Giovedì in piazzetta Salis (tempo permettendo)
10 Luglio 2007
 

CINEMA E STELLE

Rassegna cinematografica all’aperto

Giovedì 12 luglio, ore 21:30

TIRANO, Piazzetta Salis

Volver

Regia di Pedro Almodòvar

 

Secondo appuntamento per la rassegna di cinema all’aperto di TIRANOESTATE2007: uno dei più bei film di Pedro Almodòvar allieterà la serata sotto le stelle che già nella prima serata ha avuto una discreta partecipazione e ha visto il “collaudo” del nuovo telo mobile per proiezioni approntato dalla Squadra Operai del Comune di Tirano. Il terzo appuntamento di “Cinema e Stelle” si terrà giovedì 19 luglio.

 

in caso di cattivo tempo, la proiezione si terrà all’interno dell’Auditorium Trombini, presso le scuole Medie “Trombini”, con ingresso da Via Cappuccini.

 

 

VOLVER

Spagna, 2006

Regia: Pedro Almodòvar

Genere: Commedia, sentimentale

Principali interpreti: Penélope Cruz, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Carmen Maura, Yohana Cobo, Chus Lampreave, Leandro Rivera

Durata: 120 minuti

 

Trama: Raimunda, una giovane madre de la Mancha, trova rifugio dal suo passato a Madrid, dove vive col suo compagno Paco e la figlia adolescente, Paula. Durante un tentativo di abuso da parte del patrigno, Paula lo pugnala a morte. Scoperta la tragedia, Raimunda 'abbraccia' la figlia e la legittima difesa, coprendo l'omicidio e occultando il cadavere. Questo evento disgraziato rievoca fantasmi dolorosi e mai svaniti. Dall'aldilà torna Irene, sua madre, a chiederle perdono e a riparare la colpa.

A tornare in questo film di Almodóvar, come suggerisce il titolo, sono anche le sue attrici: ritorna Carmen Maura, non più donna sull'orlo di una crisi di nervi ma fantasma sull'orlo dell'aldiquà; ritorna Penélope Cruz, figlia e madre dopo Tutto su mia madre. Qualcuno ritorna e a qualcosa si ritorna: al cinema degli esordi, Che ho fatto io per meritare questo?, film di ambientazione popolare così prossimo a Volver, dove Carmen Maura esasperata uccideva il marito fedifrago; alla terra, la Mancha, regione dei mulini a vento e del picaresco su cui soffia incessantemente il solano, il vento dell'ovest che rende pazzi e che incendia boschi e cuori. Terra mancega, che ha generato Almodóvar, per un film mancego, che ha concepito cinque profili femminili rivelatori, in atto o anche solo in potenza, della grazia della maternità. Condizione femminile che comprende simultaneamente il materno e il natio, l'origine, il luogo in cui tutto comincia e a cui tutto ritorna. Madri, figlie e sorelle che bussano alla porta accanto dove trovano vicine generose e singolari come Augustine, che non manca mai di soccorrere, di solidarizzare e di contribuire all'economia anche affettiva della famiglia protagonista. Le donne sembrano bastare e bastarsi in questo film al femminile, dove gli uomini sono portatori di un dolore ancestrale che impongono incuranti a mogli, figlie e nipoti. Almodóvar le riunisce tutte insieme, chiamandole al di qua dall'aldilà, intorno ai tavoli, lungo i fiumi, dal parrucchiere, affinché i morti assistano i vivi, affinché le madri accudiscano le proprie figlie, "bellissime", come quella viscontiana della Magnani che Carmen Maura guarda alla televisione. Una stella per la grazia creativa di Almodóvar, un'altra per la “resurrezione” di Carmen Maura e due per gli occhi neri di Penélope, quando lacrimano e quando si colmano senza versarsi.

 

Pietro Maletti


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