Diario di bordo
Sui sentieri dei contrabbandieri: un’avventura da ripetere 
Un successo oltre ogni aspettativa, la giornata del 24 giugno
09 Luglio 2007
 

UUna scommessa con un margine di rischio notevole, quella affrontata da Andrea Gusmeroli: portare sul versante solivo, da Tirano a Baruffini, passando per Roncaiola, almeno un centinaio di persone. Cento persone attratte da una proposta nuova sulla cui attrattiva non vi erano precedenti a cui riferirsi; un programma studiato con metodo e pragmatismo e reso possibile grazie al coinvolgimento di un manipolo di amanti della montagna e della piccola storia che ha caratterizzato questo ripido lembo di terra.

Tutto inizia con un’idea: innestare il tema del contrabbando negli oltre 300 Km di percorso della Via Alpina, il tracciato che parte da Trieste e, passando per la Valtellina, raggiunge Montecarlo. Far vedere come si preparavano i sacchi di caffé (le bricòle), come si svolgevano gli agguati della finanza, gli stratagemmi adottati dalle donne per trasportare zucchero e sigarette sotto le ampie gonne, come si eludevano i controlli insacchettando velocemente il caffé nelle improvvisate torrefazioni.

E così, domenica 24 giugno, complice un tempo meraviglioso, circa un centinaio di turisti sono partiti dalla piazza della stazione, alla volta di Roncaiola, dove stavano ad attenderli oltre una cinquantina di escursionisti, giunti sia da Tirano che dalla vicina Svizzera. Il responsabile del progetto promosso dal Consorzio Turistico Provinciale, Andrea Gusmeroli, ha spiegato ai presenti il contesto socio-economico nel quale si svolgevano i fatti e poi, al termine dei preparativi, autentici ex contrabbandieri ed ex finanzieri, insieme a qualche attore arruolato per l’occasione, sono partiti alla volta di Baruffini. Il riscoperto Sentiero del pane, un percorso pianeggiante di circa 50 minuti, protetto dalla calura dagli alti castagni e dalle betulle che caratterizzano il versante, si è dimostrato un perfetto scenario naturale.

Durante il percorso, gli escursionisti hanno assistito alle tecniche di trasporto, agli agguati, alle ispezioni e, una volta giunti nella prima contrada di Baruffini, persino ad un arresto in diretta. Il paese si è mostrato in tutto il suo splendore, pulito, ordinato e abbellito dalle numerose fioriere posizionate lungo le piazze e sui balconi. Circa duecento partecipanti hanno percorso le contrade e si sono seduti per gustare i pizzoccheri preparati sul momento dall’Accademia del Pizzocchero di Teglio e i chisciöl cucinati dalla Confraternita del Chisciöl e dei Vini del tiranese. Nessuno dei numerosi volontari si è risparmiato, dall’Associazione Nazionale dei Finanzieri, l’Anfi, alla Pro Loco, dal Consorzio di Baruffini agli attori della Barfì & Friends.

Una manifestazione che, traghettando definitivamente il contrabbando dalla posizione di antico reato a quella di nuova risorsa, ha fatto capire che non occorrono grandi mezzi e faraonici progetti per ottenere ottimi risultati, ma che con creatività, intuito, impegno e un pizzico di ottimismo, si possono realizzare interessanti proposte in grado di creare nuove opportunità turistiche ed economiche che hanno come matrice comune il territorio e le sue tradizioni.

L’iniziativa è stata riportata anche dal Corriere della sera e Baruffini, con la sua storia, ha fatto la sua prima apparizione, vestito a festa, sul TG regionale. Con un po’ di rammarico, gli organizzatori, hanno dovuto accettare le critiche di coloro (ed erano in molti) che erano giunti direttamente nella frazione convinti di potersi sedere ai tavoli e gustare i piatti tipici a base di grano saraceno: i posti erano invece destinati agli escursionisti e i fuochi accesi sotto i grandi pentoloni non consentivano di poter servire le pietanze prima dell’orario prestabilito. Comunque tutto si può migliorare e se qualche cosa non ha funzionato alla perfezione sicuramente andrà meglio l’anno prossimo, perché, dopo un successo del genere, si sta già pensando alla prossima edizione.

 

Fulvio Schiano

(da Tirano & dintorni, luglio 2007)


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