Lo scaffale di Tellus
Carolina Invernizio e la narrativa di genere 
Torna in libreria con le Edizioni Il Foglio “I misteri delle soffitte”
03 Luglio 2007
 

Carolina Invernizio

I misteri delle soffitte

Edizioni Il Foglio, pagg. 360, € 10,00

(Copertina originale di Elena Migliorini)

 

 Abbiamo deciso di ristampare I misteri delle soffitte di Carolina Invernizio come tributo letterario a una scrittrice che consideriamo maestra della narrativa popolare. Nessuno meglio della Invernizio incarna con le sue opere lo spirito che anima la nostra casa editrice. Scrittrice d’appendice, narratrice instancabile, amante del mistero, suggestionata da trame nere, indagatrice di sensazioni orrorifiche, semplice da leggere e da capire. Carolina Invernizio non viene compresa dalla critica contemporanea che le preferisce letterati incomprensibili, astrusi ed elitari. Lei scrive per il popolo, per le donne di servizio, per chi ha poca cultura, per un pubblico che attende con ansia la puntata successiva di un feuilleton a base di amore e morte.

Strano destino per una ragazza di buona famiglia innamorata della scrittura sino al punto di essere espulsa da scuola e messa all’indice dal Vaticano per aver scritto cose peccaminose. Il comune senso del pudore cambia con il passare del tempo: adesso i racconti della Invernizio non meritano nessuna scomunica. A nostro giudizio vanno riscoperti per comprendere come la tanto disprezzata Carolina di Servizio sia stata una delle prime narratrici di genere della nostra letteratura. Carolina Invernizio compie opera meritoria soprattutto come divulgatrice della parola scritta nei confronti di alcune generazioni di lettori, soprattutto donne, in tempi che consideravano disdicevole perdere tempo con i romanzi.

Il cinema non è immune al fascino misterioso dei suoi racconti. Guido Brignone, nel 1948, porta sul grande schermo Il bacio di una morta con una giovanissima Paola Quattrini. Aldo Lado, nel 1973, compie un’operazione simile con La sepolta viva, romanzo gotico a tinte orrorifiche interpretato da Agostina Belli e Maurizio Bonuglia.

Le Edizioni Il Foglio riportano alla luce un romanzo del mistero ambientato a Torino, tra il Valentino e la Mole Antonelliana, scritto con uno stile piano e comprensibile, basato su una trama semplice che segue il filo conduttore di una storia d’amore e delitti. Carolina Invernizio ha segnato la via popolare alla narrativa di genere seguendo ispirazioni che la portavano a costruire trame storiche, gialli d’azione, thriller orrorifici, romanzi gotici e storie d’amore strappalacrime. Resta il fatto che Carolina Invernizio, checché ne dicano critici paludati e recensori prezzolati per esaltare Faletti e Moccia, sapeva scrivere e aveva nella sua penna il gusto latinoamericano del racconto. La nostra scrittrice popolare è ancora oggi molto apprezzata dal pubblico sudamericano che ama la narrazione pura, libera da artificiose costruzioni letterarie.

 

Gordiano Lupi


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