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Einstein batte la playstation 
Con programmi scolastici innovativi gli studenti apprezzano la scienza e la tecnologia
03 Maggio 2007
 

Su 600 studenti provenienti dalle 11 scuole coinvolte, situate in Napoli e nei grossi centri della periferia, in quartieri e in comuni dove, oltre alla camorra, dilagano l’evasione scolastica, la microcriminalità, le tossicodipendenze, la disoccupazione, il 70% degli studenti napoletani tra i 10 e 16 anni, provenienti da classi sociali disagiate, condividono un parere positivo su molti aspetti del ruolo della Scienza e della Tecnologia nella società e hanno raggiunto risultati migliori rispetto ai loro coetanei più agiati.

Sono questi alcuni dei numeri contenuti nella ricerca “Conoscere il suono la natura l’universo - Comunicare, apprendere e valutare in ambito non formale”, realizzata dalla Fondazione IDIS-Città della Scienza diretta da Luigi Amodio, e presentata questa mattina nella Sala Saffo di Città della Scienza di Napoli.

Lo studio, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del VI Programma Quadro (Scienza e Società), è stato coordinato da Mario Campanino e sarà dai prossimi giorni nelle librerie italiane in un volume edito dalla Cuen.

Alla presentazione sono intervenuti questa mattina il Direttore della Scuola di Dottorato in Scienze della Formazione dell’Università di Firenze Paolo Orefice e il Professore ordinario di Filosofia delle Scienze Silvano Tagliagambe (foto).

«La scuola», ha sottolineato quest'ultimo, «non può rinunciare alle conoscenze scientifiche e all'impossibilità di far fronte allo sviluppo della conoscenza attraverso l'ambito formale, occorre rispondere con l'ambito informale per rifare una scuola di cittadinanza. Il rapporto tra educazione formale e informale è sempre più al centro dell'attenzione di esperti ed educatori che studiano strategie per valorizzare, nell'insegnamento a scuola, l'educazione informale. Con questo lavoro di ricerca si vuole offrire al lettore (insegnanti e studenti) uno strumento su cui riflettere in direzione di una più ampia comprensione del modo in cui si strutturano le esigenze, le dinamiche, i processi e i meccanismi del sistema scuola, ancora oggi troppo “isola autoreferenziale” e non in comunicazione con la società. Ed è questa l’autentica sfida della riforma della scuola, l’obiettivo prioritario e imprescindibile che il rinnovamento del sistema dell’istruzione non può più evitare di porsi».

 

Giulia Velotti (Race Communication)


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