Le montagne divertenti
La cresta di Mezzaluna (m 2373) 
Parte 1ª – Presentazione e itinerario
1. Il versante NE della catena del Mezzaluna visto il 2 dicembre 2006 dalla dighetta di Tronella
1. Il versante NE della catena del Mezzaluna visto il 2 dicembre 2006 dalla dighetta di Tronella 
10 Aprile 2007
 

Presentazione

 

La visita alla cresta del Mezzaluna è consigliabilissima anche a stagione avanzata, purché l'innevamento sia assente o comunque modesto. Spartiacque fra la Val Tronella e la Val Trona, questa catena s'estende dalla Cima Occidentale di Piazzotti (m 2349) fino al Buco di Tronella (m 2158) e con i suoi severi profili dona alle valli che separa un aspetto ancor più inospitale e selvaggio.

Le sue elevazioni sono famose in Val Gerola per la loro bellezza e le loro difficoltà. A S del Buco di Trona si incontra in primis il fungo del Torrione di Mezzaluna, poi, a culmine d'un'esile crestina, la Cima di Mezzo e il Pizzo di Mezzaluna che, con i suoi m 2373, è il punto più elevato. Indi la cresta si biforca: a S prosegue verso la Cima di Piazzotti e l'isolato alpeggio Mesalöna, origine del toponimo “Mezzaluna”, e a levante, strapiombando sopra il Lago di Piazzotti e la Pozza di Tronellina, raggiunge il Dente di Mezzaluna.

A N del Torrione, oltre la Buco di Tronella, s'innalza la variopinta costiera del Mezzodì, con le sue sette vette dominate dal cupolone a calotta del Pizzo di Tronella (m 2311).

Il Mezzaluna, inoltre, è circondato da splendidi laghetti: la dighetta di Tronella, il lago di Piazzotti, il lago Zancone, che è sicuramente il più affascinante, e la diga di Trona. Punto d'appoggio lungo l'uscita è il Rifugio Benigni presso il lago dei Piazzotti (m 2222).

 

 

Partenza

Pescegallo (m 1454)

Come arrivarci

Da Morbegno si sale lungo la SP 7 della Valgerola in direzione S. Si attraversano Rasura (al km 8.5), Pedesina (al km 10) e Gerola Alta (al km 14), quindi 4 km di tornati conducono al parcheggio degli impianti di sci di Pescegallo, dove si lascia l'automobile.

Via

Pescegallo- Val Tronella - Rifugio Benigni (m 2222) - Dente di Mezzaluna (m 2282) - Pizzo di Mezzaluna (m 2373) - Cima Occidentale di Piazzotti (m 2349) - Bocchetta di Val Pianella (m 2224) - Valle di Trona – base del Torrione Mezzaluna -Valle di Tronella - Pescegallo

Tempo di percorrenza previsto

9 ore per l'intero giro

Attrezzatura richiesta (percorso completo)

Scarponi, corda, imbracatura, chiodi e, in caso di neve, anche ramponi e piccozze. Se si saltano Pizzo e Dente di Mezzaluna, basta un paio di buoni scarponi.

Difficoltà

4 su 6

Dettagli

Alpinistica PD- = Scalata con difficoltà alpinistiche fino al III/IV grado. In caso di neve o ghiaccio occorre buona esperienza e preparazione.

Se si evita d'ascendere il Pizzo di Mezzaluna, EE.

NB: Pendenze molto sostenute nel tratto Lago Zancone - piede del Torrione di Mezzaluna.

Punti d'appoggio: Rifugio Begnigni, loc. Lago Piazzotti (m 2222)

Bilancio

 

 

Itinerario

 

Si lascia riposare l'automobile nel parcheggio della seggiovia di Pescegallo e si segue il sentiero che si diparte verso O. Obbiettivo: il Rifugio Benigni per la Val Tronella. La pista s'inoltra in un fitto bosco di abeti, ideale per nascondere gli orrendi agglomerati cementizi che l'edilizia del turismo ha impiantato a Pescegallo. Aggirato a N il primo dei Denti della Vecchia, si raggiunge una piccola radura in Val Tronella (m 1600), dove un cartello sancisce le diramazioni del sentiero: lago di Trona a O, rifugio Benigni a N.

Si segue l'alveo del torrente inoltrandosi in Val Tronella fino ad incontrare una baita isolata. Il paesaggio è mutato radicalmente: dalle fitte abetaie, ai verdi pascoli, e, se si alza il naso, la brulla e desolata Pozza di Tronellina, anfiteatro racchiuso fra i Denti della Vecchia a levante, Dente di Mezzaluna a S e Torrione di Mezzaluna a ponente. Poco cammino regala il piccolo invaso detto la Sorgente (m 1808, ore 1), oltre il quale vi sono solo pietre e radi ceppi d'erba.

Il sentiero segnalato affronta la pendenza conclusiva della valle zigzagando fra le gande e inserendosi in quello stretto colatoio che scende dall'intaglio a sx del Dente di Mezzaluna. Guadagnata la bocchetta, si pianeggia brevemente fino al rifugio Benigni (m 2222, ore 1).

Senza difficoltà, ma anche senza soffrire di vertigini, si risalgono i facili pendii d'erba e pietrame che portano all'inconfondibile Dente di Mezzaluna (direzione N, quindi NO, m 2282, ore 0:20). Oltre la vetta un imponente muro di rocce precipita nella Pozza di Tronellina. Uno spettacolo davvero inquietante.

Ora si presentano due possibilità. La più divertente è arrivare al Pizzo di Mezzaluna per la frastagliata cresta che lo congiunge al Dente (in condizioni d'innevamento e ghiaccio i passaggi su roccia, già di loro piuttosto esposti, diventano estremamente pericolosi), mentre l'alternativa più semplice è quella di tornare al Benigni, quindi risalire uno degli ovvi sentieri che, passando in prossimità del lago Piazzotti, raggiungono dolcemente la Cima Occidentale dei Piazzotti. La vetta, marcata da una croce metallica, è molto frequentata e di grande interesse paesaggistico (direzione SSO, m 2349, ore 0:45).

Torniamo al tracciato impegnativo. Dal Dente si segue la cresta verso O, poi NO. Dopo qualche su e giù, il filo esposto volge nuovamente a O, quindi è interrotto bruscamente da una paretina alta circa venti metri. Passi di III+. Seguono altri 50 metri di cresta facile, oltre la quale è logico abbassarsi leggermente nella ganda a N dello spartiacque, quindi pianeggiare per raggiungere e risalire l'increspatura fra la cresta del Pizzo di Mezzaluna e quella del Dente di Mezzaluna.

Nel punto d'incontro delle creste N, S e E si cavalca lo spartiacque verso N. Alcuni ometti di pietra marcano la via. Rocce marce e frastagliate, tratti un po' esposti, quindi una discesa su una comoda rampa (quando non è ghiacciata!) porta all'intaglio a S del Pizzo di Mezzaluna. Vari pianerottoli di roccia ed erba permettono una buona sosta.

 

 

Foto 2. Il Torrione di Mezzaluna, versante NNO

Riporta la Guida ai Monti d'Italia: «È curiosamente spaccato al suo interno e le fratture gigantesche permettono d'addentrarsi nelle sue viscere in un ambiente strano che ha del labirinto e del castello incantato». Solo poche combinazioni di gallerie, infatti, consentono di raggiungere vetta. La prima di queste fu trovata nel 1923 da G. Guenzati che il 20 giugno, solo, entrò nella crepa principale dal lato N, quindi uscì sulla parete E e, dopo una serie di passaggi delicati, vinse la vetta per il lastrone S. La via “normale”, invece, si svolge interamente lungo il versante meridionale con un tratto non semplice d'arrampicata in aderenza, il già citato lastrone S.

 

Foto 3. Il piccolo lago Sorgente (m 1808)

Più comunemente conosciuto come “dighetta di Tronella”, è incassato alle pendici occidentali dei Denti della Vecchia. A sx nella foto si riconosce il dolce profilo della Cima Rosetta (m 2145) con gli alpeggi di Culino e Combanina, mentre al centro dominano le alte cime di Val Masino e Valchiavenna.

 

Foto 5. Cima Occidentale dei Piazzotti (02/12/2006)

In arancione il tracciato per il Dente di Mezzaluna e, successivamente, per il Pizzo di Mezzaluna. In rosso una delle vie che, costeggiando il lago Piazzotti, portano alla Cima Occidentale di Piazzotti.

 

Foto 6. Il tracciato per concatenare Dente di Mezzaluna, Pizzo di Mezzaluna e Cima di Piazzotti

Visto dalla Cima di Piazzotti stessa, in giallo sono disegnati i tratti che si svolgono sul versante N, non visibile nella fotografia.

 

Enrico Benedetti

(1 - segue)


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276