Oblò cubano
Pannella sulla manifestazione di radicali ieri a Cuba, e su altre iniziative di politica transnazionale
19 Marzo 2007
 

La consueta conversazione settimanale tra Marco Pannella e il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin inizia dalla notizia, giunta nel pomeriggio, di una manifestazione tenuta da alcuni esponenti radicali nell’isola di Cuba. In particolare Marco Cappato, Maria Fida Moro, Matteo Mecacci, Maurizio Turco ed Elisabetta Zamparutti, dopo aver srotolato uno striscione su cui si leggeva “Libertà e nonviolenza per Cuba”, si sono uniti al corteo delle Damas de blanco.

«Da quattro anni infatti» spiega Pannella «da quando cioè sono stati arrestati 75 intellettuali e democratici colpevoli solo di aver fatto critiche, ufficiali o meno, al governo, le loro mogli e figlie ogni 18 marzo fanno una manifestazione, si recano alla chiesa di Santa Rita e da lì iniziano un corteo vestito di bianco». «Di questo poco si è parlato, flebile è stato l’eco negli anni scorsi. Sessantacinque dei settantacinque arrestati restano in carcere e tra loro vi sono alcuni membri del Partito Radicale».

L’iniziativa radicale aveva l’obiettivo di richiamare l’attenzione internazionale sulla «libertà in generale e lo stato di diritto», ma anche su alcuni obiettivi più specifici come «la denuncia del comportamento un po’ razzista che abbiamo in Europa verso i problemi anche di sessualità e libertà personali». «Non ci si muove» denuncia il leader radicale «contro le repressioni degli omosessuali a Cuba e anche in Medio Oriente ed Africa».

«È un po’ lo stesso meccanismo della PAC europea, che grazie al massacro economico del Sud mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente, ha consentito un benessere relativo agli Europei». Il direttore di Radio Radicale fa notare come in effetti il paradosso di una certa disattenzione verso le sorti degli omosessuali in altri paesi vivesse pure a Piazza Farnese, in occasione della manifestazione per le unioni civili. «Alcuni ragazzi, sicurissimamente in buon fede, con le magliette del “Che”. Lo stesso Che Guevara» spiega il direttore di Radio Radicale «che, dopo la presa del potere, ebbe come compito, dal quale non si ritrasse, anche quello di presidiare alla fucilazione di alcuni omosessuali».

«Molto interessante analizzare l’iniziativa, perché mentre sto parlando la polizia ha verificato, certo» continua Pannella «ma non ha dato assolutamente fastidio ai nostri compagni». «Penso che se domani i nostri compagni rientreranno, potremo dare atto di questo comportamento del governo cubano. Naturalmente questo diventa un motivo in più per esigere che se consentono manifestazioni come la nostra, credo che continuare ad incarcerare per reati d’opinione dei cittadini cubani, questo deve essere ancora più conosciuto e discusso. Può darsi che anche lì si affermi un sospetto di tolleranza». Naturalmente, «è certo che se vi fossero stati incidenti tra la polizia e noi, non sarebbe stato molto intelligente per il regime, vista pure la presenza di molti giornalisti internazionali».

L’iniziativa transnazionale continua pure sul fronte russo, con l’accoglienza e la conferenza stampa di Umar Khanbiev alla Camera dei deputati, con il rinnovato impegno del Parlamento Europeo per la moratoria delle esecuzioni capitali e per la situazione in Cambogia. «Ognuna di queste cose richiede lavoro di molti, molti, molti giorni e magari non solo giorni».

All’iniziativa nonviolenta sono seguiti incontri tra esponenti radicali e diversi dissidenti cubani. «E quindi la settimana che si è chiusa così, si è aperta con arrivo nello stesso giorno a Roma di Putin ed Umar Khanbiev», ex-ministro della sanità del governo ceceno democraticamente eletto e membro del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento e Transnazionale. Alla Camera dei Deputati si è parlato in una conferenza stampa della realtà cecena. «Interessante perché, come per ora a Cuba è stata permessa questa manifestazione non autorizzata, dal momento della conferenza stampa nostra e di Umar Khanbiev, abbiamo avuto una dichiarazione dell’ufficio stampa di Putin, poi da Mosca una conferma, secondo cui a Khanbiev non sono state mai attribuite responsabilità penali o di terrorismo». Anche per i Russi Khanbiev è dunque “personalità straordinaria”; «oggi è arrivata anche una dichiarazione ufficiale del governo ceceno pro-russo, il quale presidente ha dichiarato che Khanbiev è sempre stato un ottimo medico, che nessuno ha potuto imputargli nulla di penale, e quindi si è augurato possa tornare all’ospedale da Grozny dove lui era primario».

«Dalla Russia come da Cuba, una risposta non violenta - e “non nonviolenta” - alla nostra disobbedienza civile, anzi una quasi ostentazione di rispetto». Questi sono «episodi di non meccanicità e non automaticità della nostra lotta». Da questi regimi autoritari, «carota per il momento. Sappiamo che può esserci il bastone, ma speriamo in un varco di polemica e di confronto che sarebbe un fatto importante per tutti». Pannella ricorda infatti dell’occasione in cui i radicali ottennero di poter tenere il congresso a Budapest, con il muro ancora ben solido. Questo pose «molte domande in primis alle cancellerie europee».

Sul versante internazionale continua pure la campagna per la moratoria delle esecuzioni capitali. Su iniziativa di Cappato e Pannella, e del gruppo liberale tutto, i presidenti dei gruppi politici al Parlamento europeo hanno ribadito la decisione presa già nella scorsa sessione di promuovere in questa sessione dell’Assemblea Generale la proposta di moratoria. Pannella ed il ministro Bonino hanno fatto sapere, anche personalmente, a Prodi e D’Alema «di essere molto preoccupati» per la situazione di stallo determinatasi «malgrado il Consiglio d’Europa ed il Parlamento europeo, e nonostante l’appoggio esplicito della Commissione Europea e del Consiglio Europeo». Sempre a Bruxelles si è ottenuto che il Parlamento europeo si occuperà nuovamente della situazione cambogiana, sollevata proprio ai microfoni di Radio Radicale, a seguito dell’uccisione di un sindacalista locale. Cuba, Cecenia, moratoria, Cambogia: «Ognuna di queste cose» ha sottolineato il leader radicale «richiede lavoro di molti, molti, molti giorni e magari non solo giorni».

 

Appunti dalla conversazione Pannella-Bordin di ieri, domenica 18 marzo,
a cura di Marco Valerio Lo Prete

(da Notizie radicali, 19 marzo 2007)


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