Alivento: Secondo discorso amoroso
Cinque sensi
Cinque sensi 
19 Marzo 2007
 

E allora scrivo e dico l’amore un graduarsi che nasce con la curiosità, che si dirige alla conoscenza, che prosegue nell’interesse e sfocia nell’innamoramento. Una progressione che attrae pian piano o improvvisamente, che incanala verso un coinvolgimento profondo.

In genere quando si parla d’amore si pensa a quello tra un uomo e una donna. E’ l’amore paradigmatico, scritto nel codice genetico, un richiamo della foresta, la radice della vita, un bisogno insostenibile che prende e si sazia solo nell’unione. E’ un amore senza il quale cesserebbe la vita. L’innamoramento, fase iniziale del processo, è qualcosa di affine ad una malattia con decorso sintomi e cura. Non mancano neanche gli “agenti patogeni” entrano attraverso gli occhi e il naso, le orecchie e la pelle. Vedere la persona oggetto del proprio amore, ascoltare la sua voce, sentirne l’odore e sfiorarla diventa una priorità del cuore/pensiero. Si scatena la “patologia” che ha un decorso ben preciso scandito da picchi ormonali e da produzione di altre precise sostanze chimiche (dopamina, oxitocina, vasopressina) che contribuiscono ad accrescere il desiderio e creare il legame.

Tutti i cinque sensi cospirano affinché anche il quinto partecipi al banchetto. Sentire il sapore, assaggiare l’amore alla fonte della bocca è una pulsione che trova soddisfazione nel bacio.

Spiegare l’innamoramento come malattia però non rende bene quella sensazione di vuoto incolmabile che prende l’innamorato senza la sua amata, non spiega la piacevolezza del saziare il desiderio con la vicinanza e la tenerezza delle effusioni. La sua cura definitiva nel possederlo completamente. Fisicamente e spiritualmente.

 

Distance is not the Realm of Fox
Nor by Relay of Bird
Abated. Distance is
Until thyself, Beloved.

 

La distanza non è il regno della volpe

o quella annullata da staffetta

degli uccelli. La distanza è
fino a raggiungerti, Amore mio.

 

Alivento


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