Diario di bordo
Una famiglia “normale” a piazza Farnese
13 Marzo 2007
 

Sabato ho partecipato alla manifestazione in favore dei DICO insieme a mio marito, ai miei figli ed ai miei genitori. Come si vede, non un nucleo familiare ma una famiglia estesa pienamente rispondente ai canoni standard attualmente ritenuti (in maniera anacronistica) unici referenti del concetto di famiglia.

Abbiamo scelto di andare insieme: nonni, genitori e nipotini, per manifestare che il nostro senso e la nostra identità di famiglia non sono lontanamente turbati dall’idea che anche alle coppie non sposate, etero od omosessuali che siano, si riconoscano - seppur in misura minima come nell’attuale proposta di legge - alcuni diritti fondamentali per una società che voglia dirsi civile e democratica e nel contesto di una Unione Europea che sempre più prende atto di un mutato e più articolato quadro demografico e socio-culturale.

Effettivamente, si fatica a capire come le pur timide modifiche discusse nella proposta di legge possano turbare tanto e far temere per l’istituzione della famiglia, la cui crisi, se così la si può definire, è determinata attualmente da ben altri fattori, sui quali poco si fa e poco si discute e il silenzio dei paladini, cattolici e non, è piuttosto eclatante.

Se questo oggi è un paese sempre più anziano, e quindi con energie, risorse e prospettive limitate e a breve termine, non si deve certo all’esistenza, di cui finalmente si tenta di prendere atto, di coppie omosessuali; sarebbe piuttosto interessante effettuare una riflessione – per poi prendere misure concrete e non posizioni teoriche tanto più vacue ed inconcludenti quanto più veementi e intolleranti – sui veri fattori che rendono difficile ad un giovane avviare una propria famiglia, distaccandosi dal nucleo familiare, ed inserendosi pienamente come adulto nel mondo del lavoro; o a una donna di poter realmente conciliare la propria vita lavorativa con adeguate cure materne, e con adeguate infrastrutture per l’integrazione sociale. Francamente, mi sconvolge non poco il fatto che i paladini della famiglia e del rispetto della vita (intendiamoci: si parla solo di quella biologica) disperdano le proprie energie, le proprie risorse e la propria vis retorica a contrastare i DICO (con toni spesso di autentico integralismo), tacendo invece su queste pur gravi carenze, non riscontrabili nella maggior parte degli altri paesi europei (ivi compresa la Spagna, la cui democrazia ed il cui benessere economici sono ben più recenti dei nostri, e dove a quanto pare i nuclei familiari non collassano a causa dei matrimoni omosessuali – e lì di questo si parla).

Come per tanti altri temi (libertà religiose e rifiuto all’accanimento terapeutico sono solo i due esempi più eclatanti), la negazione ad altri di diritti il cui esercizio non lede in alcun modo le proprie libertà mi pare, in un’ottica laica, quanto di più antitetico possa esservi ad una società democratica e ad una cultura che vogliano inserirsi in un contesto plurale e pluralista; e, in un’ottica cattolica, una palese negazione di pilastri del credo cristiano, come carità e pietà umane (quelle autentiche, non quelle mosse dai fatti di cronaca e subito archiviate) e come il principio del libero arbitrio, che rende ogni credente responsabile delle proprie azioni dinanzi a Dio, ed a maggior ragione il non credente libero di agire in base a principi morali non dettati da una religione che non gli appartiene.

Sarebbe dunque auspicabile che i paladini della famiglia si deconcentrassero dall’estensione di quei diritti basilari delle unioni civili (tema che evidentemente né li riguarda né li danneggia), preoccupandosi piuttosto di assicurare a quanti desidererebbero una famiglia più rispondente ai criteri canonici, le condizioni minime per poterla creare – condizioni che stati ben più laici del nostro già garantiscono da tempo, con risultati visibili sul fronte demografico e con le conseguenti ricadute positive in termini occupazionali, previdenziali e culturali.

 

Claudia Troilo

(da Notizie radicali, 12 marzo 2007)


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276