Fra tetti di tegole arancioni
e comignoli, la nebbia
degli acquitrini sguscia,
color dei ratti,
mentre sul ramo maculato
del sicomoro
due neri corvi ingobbiti
guatano torvi
e aspettano la notte,
l’occhio d’assenzio fisso
sul passante che s’affretta
solitario.
Trad. Anna Ravano