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EspRimi – Laboratorio Poetico. Natale è poesia
Rebecca - I B Ist.
Rebecca - I B Ist. 'G. Gavazzeni', Talamona 
24 Dicembre 2022
 

Tanti auguri di buone feste in poesia! Ecco alcuni componimenti ricevuti dagli amici dell’Associazione EspRimi di Malta e altri composti dagli artisti del Laboratorio Poetico di È Valtellina, in occasione del Santo Natale.

 

A U G U R I !

Paola Mara De Maestri

 

 

 

Natale 2022

 

Natale è al passato...

Quando tutti in famiglia

ci trovavamo intorno allo stesso tavolo

della nonna

con tutte le cose buone

da gustare tutti insieme;

una piccola folla di sorrisi,

noi cugini lottavamo

coi cuscini sul sofà.

 

Natale è al passato...

Quando tutti in famiglia

decoravamo l’albero di Natale

con le luci e le palline colorate

e gridavamo “Che meraviglia!”;

e regnavano soprattutto

tanto amore e felicità.

 

Natale è al passato...

Quando in casa si riuniva

intorno al fuoco, anche se fuori

feriva il gran freddo;

e insieme cantavamo

con in mano

una cioccolata calda.

Ora restano solo

morte e distruzione in città.

 

Natale è al passato...

Rimangono solo ricordi orfani

l’amaro in bocca

e il pensiero che echeggia:

il sapere che la guerra

ha portato via

cose belle e tranquillità.

 

Natale... ancora una volta

sta soffrendo un brutto colpo

s’è macchiato di tanto sangue,

porta il peso di tanta

morte e malvagità.

 

Natale...

Un grande vuoto nel mio cuore,

penso alle vittime della guerra...

Ciò che resta:

preghiera e solidarietà!

 

Patrick Sammut (Malta)

 

 

Pensieri a Natale

 

Si avvita il pensiero

nel saliscendi della vita.

Piove silenzio

tra i rami secchi

di neri alberi

senza radici.

S’annida il vuoto

nei cuori sull’orlo

di un’effimera umanità.

Ma la carezza del Natale

Viaggia tra i fili del tempo

e germoglia nel canto di ognuno,

e anche l’ultimo respiro

diventa pane e poesia.

 

Paola Mara De Maestri

 

 

Natale

 

Il Natale è la festa dei

capovolgimenti.

 

L’Avvento ci chiede di

rinascere

di purificarsi dai

concetti del mondo.

 

Il Natale ci chiede di

capovolgerci:

di credere nel bene più

di avere paura del male

di collaborare di più di

competere

di dare di più di ricevere

 

di vivere una umanità

di giustizia.

 

Capovolgersi è morire

per rinascere.

Questo è il Natale.

 

Emmanuel Attard-Cassar (Malta)

 

 

S’è levato il vento

 

S’è levato il vento

sugl’alti pascoli,

turbina il ruscello

negli abissi di roccia.

Alla stalla

rinserran silenti

pastori e armenti

ormai acquietati.

Nel filo di luce,

dietro specchi di nevi,

lontani rintocchi

risveglian feriti ricordi,

stille infuocate

che ancora in me

crescono e maturano.

 

Marino Spini

 

 

Mio Gesù bambino

 

Nel chiarore notturno

Un’alba rosata

Risveglia il mattino

Piccole nuvole bianche

Indicano il cammino.

Io ti guardo,

mi chino

dinnanzi a Te.

Nei miei sogni

Ci sarai sempre

mio caro Gesù Bambino.

 

Paola Mara De Maestri

 

 

Catena

 

E penso a te, Maria,

nei giorni d’attesa

del bimbo che in te si culla,

si ciba della bontà materna

per estenderla a un’umanità

che non sempre vorrà accettare

il dono divino dell’amore.

E alla donna, già al quinto figlio,

vive nel terrore di un’altra violenza

perché i soldi non bastano più.

Ma lui li reclama per la sostanza bianca

che gli dà quel che la famiglia non può.

A quella ragazzina, coi sogni in frantumi.

Tra un po’ nasce una figlia indesiderata

perché a quindici anni non è pronta

a essere madre e dovrà rinunciarne

dopo il parto, per non pensarci più.

Alla madre di un bimbo, abortito da tempo

per la paura di metter su pancia

e perdere l’uomo che perfetta la vuole.

Ma la cicatrice invisibile da otto anni

non rallenta la presa sul suo cuore colpevole.

Alla giovane donna chiusa nel bagno

perché ogni mese alla prima traccia rossa

capisce d’aver fallito di nuovo.

Sente che come donna non vale gran ché.

Il ventre è arido, per tutti è donna a metà.

A quella madre nel deserto africano

che partorisce da sola senza assistenza,

e piange perché non sa che dare

alla sua creatura se non la miseria

laddove gli avvoltoi radono al suolo le risorse.

E colei che guarda con occhi velati

i figli adorati che tremano

di paura e di freddo, sotto una pioggia

infinita di bombe che cadono senza pietà,

perché un tiranno ha diviso la terra a metà.

 

E a quella donna, un po’ tutti noi

che, sola, piange in bagno sfinita.

Non c’è tregua tra impegni in ufficio,

la casa sporca, le esigenze dei figli.

Mentre il marito guarda passivo la partita in tv.

È a te che alziamo gli occhi

Maria, a te che sei donna e madre.

Il figlio tuo Gesù faccia del cuor nostro

la sua grotta, perché nasca in ciascuna

e ci doni la forza che manca

nel travaglio quotidiano.

Perché la donna torni a sorridere

abbracciando il frutto del ventre tuo sacro.

Mai più sola: con te e nel figlio dentro di te.

 

Christine Borg Farrugia (Malta)

20 dicembre 2022

 

 

Natale di pioggia

 

Acqua che scorre

lungo le strade

e trascina a valle

ogni cosa.

Pioggia battente…

 

Guardo la gente

che corre

manca poco a Natale

memoria d’amore

di un giorno speciale.

 

Impaziente speranza

per un nuovo cammino

se rinasce la vita

splende la stella

per ogni bambino.

 

Anna Barolo


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