Solitudine in uno specchio immenso.
È l’umanità spoetizzata,
in continuo contatto, il telefono
sempre in mano - più che altro
un’allusione: teniamoci lontano -
in cui fluttua, sottopelle, un disagio
riflesso negli occhi sfiniti:
non c’è campo, non c’è tempo
per la ricerca di senso.
E a soffrirne è lo spirito,
immenso.
Michele Tarabini, testo e foto