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Mellana. Le scuse di Putin
Domenica 08 Maggio 2022

Patriarcano

 

La sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre ha stanato una serie di imbecilli a conferma che, purtroppo, in quel campo non si raschia mai il fondo del barile. Da quelli che paventano generazioni future con 32 cognomi (e siamo solo alla quinta generazione futura), a quelli che mater certa est, pater nunquam e con il cognome paterno diamo almeno un contentino psicologico ai papà, a quelli che il 99% delle donne non se ne sono mai lamentate, è stato tutto uno sbocciare di neuroni sino a quel momento tenuti in salamoia in cantina, ma troppo a lungo, e oramai andati a male.

Sono passati ben quarantasette anni dal nuovo diritto di famiglia del 1975 che ha abolito il capofamiglia, il patriarcato resiste in trincea con tutte le sue forze e non ha nessuna intenzione di arrendersi. Non vorrei proprio dover aspettare altri quarantasette anni, che non ho, per gioire di una nuova picconata, ad esempio, al gender gap nel mondo del lavoro.

Magari iniziando a vedere che i quattro giudici costituzionali donna, su quindici, diventino presto otto.

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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276