Erravano in giardino, e lui scorgeva
nella fosforescenza circostante
il turbamento della prima amante;
erravano in silenzio Adamo ed Eva,
e la foschia azzurra li avvolgeva
dell’azzurro fogliame e dell’ansante
notte umida d’estate soffocante
che un lampo all’orizzonte riaccendeva.
Erano appena nati, ma l’istinto
oscuri li spingeva verso il mare
disteso ai piedi di quel colle oscuro.
E si abbracciarono, e nel labirinto
entrarono, che non si può disfare,
della ripetizione e dell’impuro.