Diario di bordo
Carlo Forin. La strategia del boa
(foto Corriere.it)
(foto Corriere.it) 
02 Febbraio 2022
 

A più di un anno di interventi contro covid 19 la strategia governativa del “boa constrictor” è vincente: lo riconosco: bisognava stringere i riottosi non convincerli.

Io, che non sono un politico, avrei fatto la legge della vaccinazione obbligatoria fin dal dicembre 2020, non avrei centellinato divietini stabilendo un unico obbligone. Certo, avremmo avuto migliaia di morti in meno, ma, insieme, una ridda di cause legali in corso con gli Italiani in tumulto. Adesso, la gente riottosa va a vaccinarsi obtorto collo, perché non può farne a meno, non perché è stata convertita.

La minoranza resta no vax nel cuore, ma col vaccino nel sangue.

Ecco: vi ho mostrato la differenza tra il sociologo, che vede quel che bisogna fare, ed il politico abile, che fa quel che va fatto. Quando uno sbaglia fa bene a confessarlo. Ed io lo faccio.

Amerei che tellusfolio rivelasse questo mio punto di vista in lode al governo che sta per compiere un anno dal suo incarico affidatogli dal nostro presidente.

Sergio Mattarella sta per giurar fedeltà alla repubblica, rinnovato nel suo incarico dagli Italiani. È suo ed unicamente suo il merito di aver dato incarico a Mario Draghi il 3 febbraio 2021. Io sono convinto che la legislatura in corso andrà fino alla sua fine regolare. Basterà moderare le pulsioni contrarie dei parlamentari ora privi di alternative praticabili, ma sicuri di maturare l’indennità per aver concluso il ciclo.

Posso rasserenarvi con la prospettiva tranquilla? Ciascuno collabori col suo politico! 

 

Carlo Forin


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