Lo scaffale di Tellus
Rosa Matteucci. Cuore di mamma
09 Febbraio 2007
 

Rosa Matteucci

Cuore di mamma

Adelphi, 2006, pagg. 136, € 9,00


È una storia comune quella che Rosa Matteucci racconta nel suo breve romanzo Cuore di mamma. Comune, quotidiana: la storia di due vite di donna, di una madre anziana e bisbetica e di una figlia quarantenne che si sente una fallita e non sa come fare a giostrarsi fra la necessità di romanticismo nella sua esistenza e il dover fare i conti, invece, con una realtà molto concreta e decisamente grigia.

Lasciata dal marito, senza figli, vogliosa d’amore e di conferme. Così si presenta Luce. Alle prese, però, con un profondo senso del dovere che la spinge, in qualità di figlia unica, ad occuparsi della madre Ada. Ed è, Ada, una donna decisamente non facile, introversa, solitaria, che da chissà quando vive nel decadimento. Ritrovatasi vedova ancora in giovane età e con una figlia adolescente, è divenuta refrattaria ad ogni rapporto umano.

È disordinata, Ada, sporca, mal vestita, lamentosa: alla stregua degli animali selvatici aveva sempre usato il sacello in cui vegetava come una tana, un covaccio dove appollaiarsi e dormire, le finestre sempre chiuse, la porta sprangata per tutti.

Quanto è stato arduo per Luce trovare una via di fuga, affrancarsi da quell’atmosfera di perenne sconfitta, studiare, laurearsi, andarsene da quella casa grazie ad un matrimonio scialbo, ma rassicurante e poi vedere anche quella fatica senza ricompensa, persa ogni possibilità di un quieto vivere. E riavvicinarsi l’incubo di una convivenza con Ada e con tutto ciò che lei rappresenta, per di più aggravato all’ennesima potenza dall’età e dall’assurda pretesa della madre di non farsi aiutare da qualcuno di esterno, da una badante.

Con capace ironia, Rosa Matteucci descrive le poche giornate di un ritorno in famiglia per le classiche feste natalizie, inventandosi sapienti colpi di scena e catturando il lettore.

Di quest’autrice si apprezza la capacità di trattare una materia, come scritto inizialmente, del tutto semplice e all’ordine del giorno quale il rapporto madre-figlia, offrendone uno spaccato dalle complesse sfaccettature e riuscendo nell’impresa di evidenziarne la sofferenza, grazie ad un’ottima scrittura che propone spesso anche un approccio comico.

 

Annagloria Del Piano

(per 'l Gazetin, febbraio 2007)


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