Lisistrata
«Che scoeur!» Seduta soppressa al Senato per... affari di partito 
E chissenefrega degli sfrattati
07 Febbraio 2007
 

Oggi due notizie o magari di più, in successione a partire da una fedele cronaca dall'aula.

 

Arrivo questa mattina presto (06/02/07, ndr) col vagone letto (da Bolzano hanno tolto l'aereo della sera tardi) metto a posto carte e poi vado al gruppo dove ho alcuni appuntamenti, e poi in aula dove il ministro Ferrero presenta il testo di legge che trasforma il decreto sugli sfratti, fermato un paio di mesi fa da un'imboscata dell'opposizione. Forse alcuni ricordano che in quell'occasione scrissi che avevo avuto una reale dimostrazione di che cosa è l'indifferenza delle istituzioni per i problemi reali: si trattava e si tratta di decine e decine di migliaia di persone, che sono sotto sfratto esecutivo. Nonostante tutti gli sforzi e le trattative con i prefetti alcune migliaia ne sono stati eseguiti e molte famiglie sono alla disperazione, tra loro molti immigrati privi di reti di sostegno e destinati alla strada. Il relatore dice tutto quello che si è fatto, perché la legge non sia solo una proroga, gli incontri con le altre commissioni, con gli enti locali, con i sindacati degli inquilini ecc. Una buona parte di questa tragedia è frutto delle cartolarizzazioni e del fatto che in Italia si è fermata la costruzione di case popolari. Insomma il problema è noto. Il nostro ministro Ferrero è -come sempre- molto preciso fermo schivo. Alla fine della discussione generale e con la replica del relatore, il presidente Marini rinvia la replica del ministro al pomeriggio per avere anche più ascolto (perché naturalmente trattandosi di problemi reali che hanno poca eco i banchi sono quasi vuoti) e anche perché i ministri Amato e Melandri vengono a mezzogiorno per Catania.

 

Marini intanto mi fa arrivare la notizia della mia nomina a presidente della Commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito. Grazie, so che è stata una decisione difficile e ostacolata, ne parleremo adeguatamente più avanti.

 

Amato relaziona con molta precisione e decisione con qualche nervosismo in AN e vuoto della Cdl. Comunque raccoglie l'adesione generale. Nel dibattito con insistenza davvero degna di miglior causa da senatori della maggioranza (Ds e Italia dei valori) attacchi selvaggi a Caruso, che ha le spalle abbastanza larghe, e soprattutto alla nostra carissima Haidi (di nuovo indecentemente Flash il giornale dei sindacati di polizia), la quale regge non so con quale forza sovrumana. Certo dobbiamo fare qualcosa perché si arrivi a risultati di accertamento della verità su Genova, nonostante bottiglie molotov trovate perdute o Diaz insabbiata: non è possibile che ogni "mistero italiano" da piazza Fontana in qua resti un mistero.

 

Dopo le dichiarazioni dei vari gruppi la seduta è tolta e rinviata al pomeriggio per la replica di Ferrero e forse finalmente il voto sulla legge contro gli sfratti e di avvio di una organica politica pubblica per la casa. Ferrero come sempre tranquillo è lì con i primi che cominciano ad arrivare: ma dalla presidenza viene, tra lo stupore e l'incredulità generale l'annuncio che dovendo l'onorevole Fassino presentare la mozione della sua corrente e ciò facendo mancare ai lavori alcuni senatori Ds, la seduta è soppressa!!!

Molti tra noi credono di non aver capito, il ministro resta senza nemmeno una scusa, un avviso previo almeno per non dover venire per niente al Senato e tutti commentiamo che per un congresso si può magari sospendere l'attività parlamentare avvisando per tempo: ma per la presentazione di una mozione di corrente,via no!

Davanti al Senato si raccoglie una manifestazione di protesta, furibonda, si presenta a loro a discutere Ferrero col suo tranquillo coraggio. Io vado a casa.

Pensate che un comportamento di questo tipo meriti l'elegante nome di "autoreferenzialità"? per parlare come si mangia questo vuol dire "fregarsene di tutti e di tutto", istituzioni, parlamento, governo, ma soprattutto sfrattati, che vergogna! che stupidità!: fossimo un governo che naviga in buone acque col vento in poppa, con larghe maggioranze e consenso crescente, sarebbe lo stesso uno sgarbo, ma così è proprio come spararsi nei cosiddetti.

C'è una efficace espressione nel mio ostrogoto dialetto originario: per esprimere il senso di frustrazione delusione scorno e rabbia insieme, dice che scoeur! (alla francese)! davvero: che scuore! ma che rabbia!

 

Lidia Menapace


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