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In libreria/ Giuseppina Rando. “Tra parola e mondo” di Angelo Andreotti
21 Giugno 2021
 

Tra parola e mondo, l’ultima pubblicazione del poeta Angelo Andreotti, si snoda come una lunga meditazione sui temi fondamentali dell’esistenza: l’essere, il tempo, il divenire, l’assenza e la natura.

Ogni pagina è un fiorire del dire del Poeta, dire non semplice nominazione, ma un procedere oltre l’apparire, vario e molteplice.

La parola poetica di Angelo Andreotti si pone, così, all’incrocio tra essere umano e mondo facendosi interprete del rapporto che unisce e, contemporaneamente, distingue, il pensiero e il divenire del mondo, perennemente in ombra, abitato da una umanità fragile e ferita e da grumi di opacità.

Le sei sezioni del testo tracciano un cammino verso uno spazio aperto sulla spinta dell’interiorità dell’autore, cammino evidenziato nel Prologo:

Il passo è un crepitare di cristalli

schiantati contro questa nebbia asciutta,

bianca, fatta di suoni senza voci

…………………

e intorno

nient’altro che ti orienti,

che ti dica

a che punto sei del cammino.

Cammino personale e collettivo in quanto nel libro vi si rispecchia la vita tutta.

Sì, perché, per Angelo Andreotti, la poesia e la vita restano intimamente legate tanto che l’una senza l’altra apparirebbe scialba e sfocata.

È lo stesso titolo, Tra parola e mondo, a sottolineare l’immediata connessione tra la nostra condizione umana e ciò che ci circonda in una specie di reciproca e scambievole intersezione e decifrazione.

Azzurro cielo… del cielo di ora, che ora già non è. / Il tempo scivola e vaga , avanza / creaturale, eppure letale, / dissonante con ciò che più non è / ma ancora c’è, e dice sì al vivente, / …. sì all’orizzonte, sì a ciò che lasciamo / chiudendo la porta alle spalle.

Una silloge permeata di intensa spiritualità, segnata da passi in un cammino per diversi percorsi: quotidiani, esistenziali, affettivi in uno sfondo paesaggistico di ampio respiro.

Momenti vissuti e rievocati dal Poeta con forza realistica …tu allunghi le tue dita / e sfiori la vena recisa / con quel po’ di dolcezza a sbriciolare / il duro del mondo. La vita / s’impasta con questa farina.

La potenza espressiva può considerarsi, senza alcun dubbio, la cifra della poesia di Angelo Andreotti che spinge oltre l’immediatezza:

In quella casa dove iniziai il cammino… c’erano… tante parole nascoste / che più tardi ho ritrovato / incastrate in cespugli di spine.

Si respira continuamente un senso di trasfigurazione e di trasformazione e anche di mistero: L’albero nero… sparire / smuovendo nel buio un fruscio / un suono come di frutto che cade / e che afferro vuotando la mano.

Per l’essenzialità dei versi l’opera può essere letta come realtà e come allegoria anche per l’insistito richiamo al tempo che pur se passato ancora non smette…

in bianco e nero / lo tengo in mano, / ora / che è un altro tempo.

Il tempo che scorre non appare, però, nemico in quanto i mutamenti aprono a nuove prospettive.

Diversi componimenti poi possiedono una forza epigrammatica ed emblematica straordinaria là dove…

Le stelle / in cui invisibile / l’infinito inciampa e si mostra / ebbro della misura dell’abisso

o dove… Fai piano, non correre / più in là delle parole, non ferire /… chiedi, / come la luce invernale chiede / il colore delle cose al sole.

Singolari le poesie dal tono intimistico, quelle dedicate al padre e alla madre e i versi alla Luna piena verso cui il poeta si dichiara in debito di fiato / per questa luce che candita avvampa / e sbianca il mio presente / così assente, così provvisorio / così in fretta perduto di vista / inconsapevole di sé e di me.

Un libro pregnante che si sviluppa nella tensione di un cammino che poi sarebbe la vita stessa con le sue contraddizioni, le sue luci ed ombre.

Tutte le pagine di Tra parola e mondo, connotate da icasticità, sono dominate dalla solitudine dell’io.

La parola poetica, come si comprende dall’Epilogo, resta l’unico antidoto valido al mondo desolato in cui si vive.

Esiste infatti, ricorda il Poeta, la consolazione piacevole della natura e dei personali ricordi:

Guarda e attendi.

Persino i ricordi si fermano

e cuciono storie diverse

da quelle che ti avevano ingannato.

E i suoni ascoltali, così distinti

come a segnare il passo al tuo sentire.

E i colori poi… talmente indaffarati

da riempire tutto ciò che trovano.

Ma i profumi! I profumi

si aprono e chiudono a fisarmonica

ed è un gioioso vibrare dell’aria

Un libro di reali e vive atmosfere che suscitano nel lettore ulteriori pensieri e riflessioni ed aprono nuovi orizzonti.

 

Giuseppina Rando

 

 

Angelo Andreotti, Tra parola e mondo

Manni, 2021, pp. 120, € 14,00


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