Diario di bordo
Stop al piombo nella caccia - Basta rapaci intossicati! 
Un cartello di Eco-Associazioni locali impegnate nella difesa della nostra fauna selvatica ha lanciato una raccolta firme
08 Maggio 2021
 

Il piombo, metallo tossico per inalazione, contatto e ingestione, è altamente pericoloso per la salute umana e per questo è stato rimosso da una ampia gamma di settori produttivi (benzine, vernici, giochi per l’infanzia, ecc.) ma è ancora ampiamente utilizzato nelle munizioni per la caccia agli animali selvatici. Le munizioni di piombo disperse negli ambienti naturali – presenti nel corpo degli animali abbattuti e nei visceri degli ungulati lasciati sul terreno dai cacciatori dopo l’abbattimento – rappresentano un rischio fortissimo per la vita degli uccelli selvatici che, se le ingeriscono, possono intossicarsi fino alla morte per saturnismo acuto e cronico.

La caccia potrebbe essere praticata senza le munizioni di piombo perché i proiettili costituiti da materiali atossici alternativi (come il rame e l’acciaio) sono ormai fabbricati da tutte le principali aziende produttrici a livello mondiale.

Sull'arco alpino e nell’Europa centro meridionale, la problematica è particolarmente grave come ha dimostrato lo studio di ERSAF – Direzione Parco Nazionale dello Stelvio, Provincia di Sondrio, Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) e ISPRA. Il 44% delle aquile reali e degli avvoltoi analizzati ha infatti evidenziato valori cronici di piombo superiori al normale e il 26% livelli da avvelenamento clinico. (Cfr. Parco Nazionale dello Stelvio, “Piombo o rapaci. Di chi sentiremo la mancanza?”)

 

Va introdotto sulle Alpi l’immediato divieto dell’uso del piombo per le munizioni da caccia a tutela dei rapaci più rari e per questo preziosi

 

PERCHÉ QUESTA PETIZIONE NASCE A SONDRIO?

Negli ultimi 13 anni, in provincia di Sondrio, sono state condotte numerose ricerche scientifiche ed esperienze pratiche di altissimo livello condotte da ERSAF – Direzione Parco Nazionale dello Stelvio e Provincia di Sondrio in collaborazione con IZSLER di Sondrio e Bologna, l’Università di Veterinaria di Milano e dei cacciatori locali: è stato evidenziato che il 63% dei visceri di ungulati colpiti da arma da fuoco contenevano decine di schegge di piombo, a dimostrazione del rischio elevatissimo per i rapaci che vivono su queste montagne dove, dal 2005 al 2019, su 15 aquile reali recuperate, ben 9 sono morte affette da saturnismo cronico o acuto (pari al 60%).

» Video su Fb: VIDEO SHOCK SUL SATURNISMO NEI RAPACI

» Video su YouTube: “Munizioni al piombo: la strage silenziosa di aquile reali e avvoltoi

 

Dal 2011, inoltre, il Parco Nazionale dello Stelvio effettua un controllo numerico del Cervo utilizzando solo proiettili monolitici atossici per tutelare le popolazioni di Gipeto (qui presente col 60% della popolazione italiana) e di Aquila reale. Entrambe le specie sono inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (147/2009) per la cui tutela l’Italia e l’Unione Europea hanno speso ingenti risorse economiche e mettono in atto speciali misure di conservazione. Sondrio è stata la prima provincia italiana e probabilmente europea che, dal 2011, ha parzialmente bandito le munizioni con piombo per la caccia agli ungulati. Tuttavia, questa restrizione si è rivelata del tutto insufficiente dal momento che il numero delle Aquile reali intossicate è raddoppiato!

Per risolvere il problema alla radice è necessario il divieto TOTALE del piombo dalle munizioni da caccia. La problematica si può risolvere solo grazie all’impegno di tutti!!

 

I RAPACI NON HANNO CONFINI.

FIRMA PER LE ALPI SENZA PIOMBO!!!

>>> FIRMA SUBITO LA PETIZIONE! <<<


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276