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Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
foto di Maria Lanciotti - Matera, 2016
foto di Maria Lanciotti - Matera, 2016  
21 Marzo 2021
 

 

 

 

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Se mi strappassi di dosso

la povertà d’un dolore sterile

e muto

e gridassi col pugno volto al cielo

il sapore del ferro che taglia il respiro

e trucida sensi e coscienza,

se in ginocchio cadessi per raccattare

tra polvere e sassi una manciata di vento

e sementi

e umilmente invocassi una sferzata tiepida

di pioggia,

se un grammo di speranza acquistassi

in cambio d’un forziere di niente,

se solo potessi carezzare la fronte

sudata

d’un bimbo che calcia nel prato un pallone

o d’un vecchio che curvo procede

lasciando orme lievi,

se solo lacerassi d’un colpo fibre d’amianto

che strozzano lingua

e progetti di vita

e mi ponessi all’ascolto dei senzavoce e volto

a me uguali e fratelli,

e sollevassi lo sguardo oltre l’umana

afflizione

per ricercarne finalità e predestinazione,

forse allora della mia nudità mi farei scudo

per una intentata riconquista d’insoluto.

 

Maria Lanciotti


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