Dialogo Tf
Giuseppina Rando. Arte dell’equilibrio 
A libro aperto: pensieri peregrini a sera… - 24
05 Marzo 2021
 

Esiste una sostanziale differenza tra il divenire (che in filosofia implica quel flusso perenne della realtà tanto nello spazio quanto nel tempo con il consequenziale nascere e morire delle cose) e quel cambiare o deviare la realtà ad opera dell’uomo.

Il primo è insito nella realtà oggettiva, l’altro in quella soggettiva e trae origine dalla libera scelta di un individuo o di un gruppo; va sotto il nome di opportunismo, trasformismo, camaleontismo.

Si assiste, sempre più frequentemente, a comportamenti di soggetti che si orientano verso un modo di essere trasformistico dove prevale lo spirito di adattamento a fini narcisistici ed egoistici a danno della collettività.

Si annullano tutti i principi e gli ideali. Quel che conta è adattarsi alla nuova situazione pur di ottenere visibilità, denaro e potere.

Parabola dell’opportunismo, praticata per ipocrisia o per vantaggio personale, e un po’ da tutti nelle piccole e grandi cose.

Si ricorda, a tal proposito, il noto poeta romanesco Trilussa il quale, in Er carattere, così recita:

Un Rospo uscì dar fosso
e se la prese còr Camaleonte:
– Tu ciai le tinte sempre pronte:
quanti colori che t’ho visto addosso!
L’hai ripassati tutti! Er bianco, er nero,
er giallo, er verde, er rosso…
Ma che diavolo ciai drent’ar pensiero?
Pari l’arcobbaleno! Nun c’è giorno
che nun cambi d’idea,
e dài la tintarella a la livrea
adatta a le cose che ciai intorno.
Io, invece, èccheme qua! So’ sempre griggio
perchè so’ nato e vivo in mezzo ar fango,
ma nun perdo er prestiggio.
Forse farò ribrezzo,
ma so’ tutto d’un pezzo e ce rimango!
– Ognuno crede a le raggioni sue:
– disse er Camaleonte – come fai?
Io cambio sempre e tu nun cambi mai:
credo che se sbajamo tutt’e due.

e anche il detto di Tancredi, il nipote del principe di Salina nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.

C’è infatti un mutamento innovativo che in realtà è solo parvenza, fumo, illusione e, nel Gattopardo il “potere” fa, indubbiamente, da maestro.

Nella parabola del camaleonte, invece, si può trovare un’anima di verità: sia adattarsi ad ogni situazione che ostinarsi nella propria convinzione possono risultare rischiosi.

Essendo la realtà umana, per natura, mutevole, è giusto aggiornarsi, ma è anche necessario capire che non si può transigere sui principi, non si possono variare i valori secondo le convenienze, né stravolgere la realtà oggettiva.

Su tutto poi… dovrebbe sovrastare, in tutta la sua forza ma anche nella sua delicatezza, la pratica o l’arte dell’equilibrio che faccia evitare la deriva del relativismo e dell’immobilismo.

 

Giuseppina Rando


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