Arte e dintorni
Lo spettacolo deve continuare 
a cura di Barbarah Guglielmana
Francesco Levi
Francesco Levi 
30 Ottobre 2020
 

Questo Circo è VERTIGINOSO, sembra di caderci dentro, precisamente tra la fine delle sedie -ben distanziate!- e la ruota. Sì, sono caduta pure io. Ma qui ci sono tanti altri come me che sono già caduti, che sono già a terra. Tra pochi partecipanti, tanti crollati e i nascosti visitatori della scena ci sarà la possibilità di fare un nuovo spettacolo?

Sì, mi diceva oggi l’autore, Francesco Levi, sì, è possibile fare uno spettacolo, uno spettacolo perenne, mi rispondeva quasi confortandomi, mentre sezionavo il suo disegno, mentre stavo seduta sulla sedia rossa, mentre non vedevo nessuno vicino a me, mentre volavo via o stavo scappando via, mentre entravo in quella tenda colorata in uno spazio grigio, mentre cercavo il gatto che è sempre nero, mentre prendevo fuoco, mentre nuotavo in uno spazio senza profondità...

L’autore scrive a proposito della sua illustrazione ’Benvenuti al Circo Merda’: «L’uomo quasi invisibile la donna con due ombre l’uomo fantasma la donna colpita dal meteorite l’uomo più silenzioso del mondo la donna fiume l’uomo abbastanza bravo a nascondersi la donna in frantumi l’uomo più scazzato del mondo l’uomo che si finge morto l’uomo che si piega abbastanza bene l’uomo con la mano in fiamme il finto Santo l’uomo gigante che vive nella sua bolla l’uomo bravo a indicare la donna che salta le pozzanghere il campione di fuga improvvisa l’uomo sospeso l’uomo che sale sulla scala e quasi non ha paura il finto disastro aereo la donna che le nevica addosso l’uomo cane bastardo finto spettatore».

Un circo forse lontano da quello evocato dal poeta Luciano Erba: Un circo è un circo, anche un piccolo circo. / Il mio paese sembrava più leggero / la sera, quando issata l’alta cupola / le bandiere si alzavano nel cielo.

Ma questo è un circo che ha all’interno del capannone le sue bestie e i suoi circensi, con una profonda crisi di identità.

L’illustrazione di questa contemporanea arena potrebbe essere presa come un buon manifesto per la posizione attuale della cultura, nel limite ahimé! anche un po’ comprensibile, della LIMITAZIONE infertagli, in questi giorni dove lo spettacolo sembra avere un solo protagonista: il signor Covid-19. Però riprovando le parti, migliorando la dizione, vestendo i capi giusti, alzando il sipario ognuno di noi potrà ripresentarsi al meglio, rispetto a come era uscito di scena.

 

Barbarah Guglielmana

 

 


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