Diario di bordo
Michele Tarabini. Due Jolly per l’Italia (anzi tre)
03 Maggio 2020
 

Ci aspettano momenti difficili, certo come singoli e famiglie, ma anche in quanto comunità nazionale. E anni non meno impegnativi attendono la nostra classe politica. L’uscita da questa emergenza non sarà un trionfo per nessuno, ma specialmente per chi l’ha gestita in prima persona, dal punto di vista del consenso elettorale. Il rischio che si ripeta quel che accadde a Winston Churchill, uscito moralmente e politicamente vincitore dalla seconda guerra mondiale, ma perdente dalle elezioni svoltesi all’indomani del conflitto, è alto.

Quali gli scenari, le personalità pubbliche alternative all’attuale stato di cose? Se parliamo di personaggi, uno spicca su tutti: Mario Draghi. Il ruolo che lo attende, e anche il più adatto, il più auspicabile per lui, economista di grande esperienza e di assoluto prestigio, è quello di Presidente della Repubblica, dal febbraio 2022.

Un’altra personalità di rilievo da tenere in considerazione è Marta Cartabia (foto), l’attuale Presidente della Corte Costituzionale. Una cittadina irreprensibile, una professionista stimata, una donna carismatica e affascinante. Al termine del suo mandato, a settembre, saranno innumerevoli gli incarichi nelle istituzioni che potrebbe assumere.

Già, ma queste due “risorse” della Repubblica sono indipendenti e hanno solo sporadici rapporti con le parti politiche: chi li coopterà nell’agone politico-istituzionale? Per fortuna che Matteo (Renzi) c’è, mi verrebbe da dire. Non potrà essere che lui a farlo. Lui che ha già dimostrato (l’estate scorsa, divenendo il regista dell’operazione che ha portato alla nascita dell’attuale governo) che si può continuare a essere un leader anche se non si ha più il successo e la gloria di un tempo. Basta avere lucidità e coraggio (e in qualche caso, gusto dell’azzardo), doti che a lui non mancano.

Del resto, gli indizi sulle future “operazioni” renziane sono sempre stati chiari: uno dei motivi che lo indussero ad allearsi coi Cinque Stelle fu che “nel 2022 dobbiamo mandare al Quirinale un europeista convinto”. E chi è più europeista convinto, e convincente, di Mario Draghi? Quanto a Marta Cartabia, potrebbe essere il suo vero jolly, nella prospettiva delle elezioni politiche. Potrebbe porre la condizione di Marta Cartabia Premier, per la sua partecipazione ad un’alleanza di centro-sinistra con PD e Cinque Stelle.

Personalmente, mi auguro che Matteo Renzi faccia queste mosse politiche e abbia successo. Mario Draghi Presidente della Repubblica e Marta Cartabia Presidente del Consiglio non equivarrebbero a un semplice cambiamento nel personale politico; rappresenterebbero un punto di svolta nel modo di intendere la politica, di servire le istituzioni; avvicinandole ai cittadini e rendendole contigue al buonsenso.

 

Michele Tarabini


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