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Maria Lanciotti. Emergenza Covid e l’irrinunciabile proposta della Sosp-att ‒ Sospensione e attesa* 
‘Celebrando i 250 anni di Beethoven con Liszt e… con alcuna licenza’
19 Aprile 2020
 

In questa attesa, però, iniziamo un quotidiano allenamento: proviamo ad uscire, non fisicamente, dedicando il tempo ‒ prolungato, plurale e ricco ‒ dell’attenzione ad alcuni degli eventi presso la Casa delle Culture e della Musica a Velletri”

 

 

Al colpo di mannaia inferto dall’attacco e conseguenze del Coronavirus che sta flagellando l’intero globo, il mondo artistico si organizza per esistere e resistere. Interdetto ogni tipo di evento culturale, sia pubblico che privato, si ricorre alla piazza virtuale che ‒ come la musica e ogni forma d’arte che trascende tempo e spazio ‒ non conosce confini.

Tra i molteplici progetti in corso a cura dell’Associazione ‘Colle Ionci’, in collaborazione con la Fondazione Arte e Cultura città di Velletri, lo scorso febbraio aveva preso il via, accolta per l’VIII edizione 2020 nell’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica, la Rassegna concertistica “Il ‘suono’ di Liszt a Villa d’Este”, avviata nel 2011 in coincidenza con il bicentenario della nascita di Liszt e incentrata quest’anno su Beethoven per la ricorrenza della sua nascita (direttore artistico l’esperto musicologo Giancarlo Tammaro).

Celebrando i 250 anni di Beethoven con Liszt e… con alcuna licenza’ la rassegna di concerti matinée su pianoforte Erard del 1879, come quello che Liszt possedeva ed usava a Tivoli a Villa d’Este. 8 appuntamenti con la grande musica e con interpreti di conclamata valenza, interrotti purtroppo dopo il secondo incontro per i gravissimi motivi risaputi.

E qui entrano in gioco le risorse da mettere in campo contro l’immane avversità di portata globale, e chi più ne ha più ne metta.

Lo spunto concettuale e la necessaria spinta ad andare avanti arrivano da lontano, dalla Sosp-att del 1981 di Aldo Di Castro, ovvero l’arte sospesa che assolutamente non è una sospensione dell’arte, piuttosto va intesa come quella particolare condizione in cui anche “opera” e “pubblico” si vengono a trovare oggi. Questa inafferrabile nostalgia del sogno si concretizza in una iniziativa che vuole recare conforto nello sconforto, poiché se il palco dell’Auditorium è precluso, la Musica arriverà nelle case.

E parte Sosp-att nella formula così modulata:

In questa attesa, però, iniziamo un quotidiano allenamento: proviamo ad uscire, non fisicamente, dedicando il tempo ‒ prolungato, plurale e ricco ‒ dell’attenzione ad alcuni degli eventi presso la Casa delle Culture e della Musica a Velletri”.

A seguire, dopo i primi due appuntamenti della rassegna ‒ 23 febbraio e 1° marzo 2020 ‒ che hanno suscitato notevolissimo interesse e riscontro, ‘Colle Ionci’ ripropone i concerti di passate stagioni musicali aspettando di riprendere il discorso dal vivo così drasticamente bloccato.

 

Maria Lanciotti

 

 

1 “L’inafferrabile nostalgia del sogno” ‒ Mostra personale del Maestro Aldo Di Castro (Roma 1932‒ 2004), pittore e incisore vissuto e operativo a Velletri (Rm).

 

 

Notte Tzigana

Antal Szalai, violino

Orchestra tzigana di Budapest

 

 

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