Laboratorio
La maestra Mara e le sue storie per i bambini 
a cura di Barbarah Guglielmana
10 Aprile 2020
 

Stare insieme è bello lo possiamo ancora fare, coronavirus non ci deve fermare, ma per un po’ ci vuole attenzione”

 

 

È un tempo nuovo diverso inaspettato costretto strano da reinventare da capire e DA VIVERE. La maestra Mara lo sa e pensa così ai suoi bimbi della scuola dell’infanzia, e a tutti i bimbi che non stanno andando alla loro scuoletta, loro mancano alle maestre e a loro mancano le maestre, ma i sentimenti dei piccoli sono tanti e ancor più confusi dei nostri, sentono parlare di un virus con la corona e non possono che esserne curiosi, speriamo non spaventati, così la MAESTRA MARA prepara una spiegazione semplice e chiara, avvincente e tranquilizzante sulla storia di questo virus famoso, con un video dal titolo UN VIRUS DAL NOME REALE:

 

 

Il virus virale è “peloso monello e molto molto disobbidiente... anche bruttino, tutto verde e con tanti ciuffetti di pelo che escono dal corpo... ed inoltre non sorride mai... ama saltare da un corpo all’altro. e quando ci riesce fa tanti dispetti... con i suoi peletti ci fa tossire, starnutire e la febbre sale...”. Inoltre vengono spiegate le buone norme igieniche per combattere questo virus.

La Maestra Mara ci racconta anche le favole:

 

IL PULCINO E I SUOI FRATELLINI


dal libro pop up Il Pulcino, perché ci stiamo avvicinando alla Pasqua e alla rinascita. In modo fanciullesco racconta di un pulcino e dei suoi bellissimi fratellini, della nascita dalla schiusa di un ovetto PIOPIOPIO. Ha tanti tanti fratellini uno due tre... otto e la mamma li porta nel campo di grano, la sera al riparo sotto le sue ali. In Mara c’è l’animo dell’educatore, che si manifesta anche nel suggerimento di disegnare un pulcino con le matite colorate, da donare a chi si vuole bene.

 

IL LUPO CHE VOLEVA CAMBIARE COLORE


tratto da un altro libro, è la storia di un lupo che vorrebbe essere colorato, avere colori diversi dal suo naturale. Dal nero al verde del prato, dal rosso del maglione di Babbo Natale al rosa dei petali, dal blu dopo l’immersione nella vasca da bagno con acqua fredda all’arancione delle bucce d’arance, al grigio creato rotolandosi in una pozza di fango. La domenica a caccia di pavoni ne spenna uno mettendosi le sue piume “come sono bello, adesso sì che sono un bel lupacchiotto”, ma alla fine non si riconosce in quei panni, seppur belli e si capisce: “Voglio essere me stesso” e decide pertanto di tornare ad essere il lupo nero che è di colore nero. ALLA FINE SI DEVE ESSERE COME SI È, ci insegna Mara Barbiero (foto).

E mi raccomando “bambini fate i bravi”, come ci ricorda sempre la maestra.


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