Diario di bordo
Giulia Crivellini. Dividersi in tifoserie persino su un virus?
27 Febbraio 2020
 

Ecco che mentre il coronavirus vi divide in tifoserie – tra chi accetta quanto viene disposto “dall’alto”, chi grida all’esagerazione, alla follia, alla «psicosi collettiva» e chi pur non gridando ma fa sprezzanti spallucce e giudica la maggior parte dell'umanità come intellettualmente inferiore –, ecco quindi che mentre non perdiamo occasione per dividerci ancora una volta, ognuno fermo marmoreo sulle proprie convinzioni (persino su un virus!), io trovo semplicemente preziosi i gesti quotidiani di solidarietà. Come quelli dei residenti di NoLo a Milano, dove vivo, che si stanno organizzando a centinaia per dare una mano ai più anziani e fragili con le necessità quotidiane, come il fare la spesa. Necessità che semplicemente – dato di fatto, nessun allarmismo – in questo momento sono un po' più difficili da gestire. Sarò antica ma a me interessa questo tipo di umanità qui. E di intelligenza. Che non per forza, soprattutto in politica, dobbiamo fare la voce grossa su ogni cosa. Io sugli spalti dello stadio non mi ci siedo. Leggo, ragiono, ascolto. E sto bene così. (Giulia Crivellini, fb 26/02/2020)


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