Diario di bordo
Primo Mastrantoni. Governo e Mes
10 Dicembre 2019
 

Roma“Aho, me dicono che ce stanno a fregà. Ce rubano li sordi dar conto corrente, ce riempiono de buffi pe' pagà le banche tedesche e francesi e finiremo come la Grecia”.

È il solito avventore del bar che esprime dubbi sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, detto anche fondo salva Stati.

Vediamo di capire cosa è il Mes, visto che domani il Parlamento discuterà una risoluzione in merito che, comunque, non è l'approvazione definitiva che avverrà tra qualche mese.

1. Mes significa Meccanismo europeo di stabilità, detto anche fondo salva Stati. È attivo dal 2012 e oggi se ne discutono alcune modifiche.

2. Interessa i 19 Stati della Unione europea che hanno adottato l'euro.

3. Al fondo partecipano i Paesi dell'eurozona, per soccorrere gli Stati in difficoltà finanziaria con prestiti e acquisto di titoli. I primi tre sottoscrittori del fondo sono Germania, Francia e Italia.

4. È guidato da un “Consiglio dei Governatori”, composto dai 19 Ministri delle Finanze dell'area euro, che valuta la sostenibilità del Paese richiedente l'intervento. Spetta, comunque, alla Commissione europea la valutazione complessiva della situazione economica dei Paesi richiedenti.

5. Non c'è scambio tra assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito. Nessuno, quindi, metterà le mani nei conti correnti degli italiani.

6. È previsto un fondo per le banche in difficoltà (anche quelle italiane), le quali dovranno prima essere ricapitalizzate dai propri azionisti, obbligazionisti e correntisti, poi può intervenire il fondo con una percentuale del 5% del passivo della banca. Quindi, le difficoltà delle banche francesi e tedesche dovranno essere risolte da se stesse, poi può intervenire il fondo con una percentuale, come detto, del 5%.

7. La crisi della Grecia risale al 2009, prima della istituzione del Mes. È dovuta alla falsificazione dei bilanci pubblici, come dichiarò il primo ministro greco, George Papandreu. Non ci risulta che l'Italia falsifichi i propri bilanci, perciò non c'è nessuna Grecia nell'orizzonte del nostro Paese.

8. Del sostegno finanziario ne hanno usufruito anche Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro e non sono “finiti come la Grecia”, anzi, per quest'anno è previsto un aumento del Pil del 2% per la Spagna, dell'1,7% per il Portogallo, del 4% per l'Irlanda e del 2,9% per Cipro. Per un confronto: l'Italia si attesterà allo 0,1%.

Speriamo di aver chiarito le idee al nostro avventore.

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc


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