Diario di bordo
Sondrio. L’importanza del voto del 26 maggio 
Per l’Europa il Movimento federalista si appella alla responsabilità di ciascuno
21 Maggio 2019
 

Per la prima volta, nelle elezioni europee del prossimo 26 maggio sono in discussione i fondamenti del processo d’integrazione nato nel dopoguerra e frutto della scelta democratica di affermare una società fondata sulla convivenza civile e con un sistema di protezione universale. L’unità europea è nata per garantire alle persone ciò che il nazionalismo aveva loro tolto: la pace e lo sviluppo. A partire dagli anni ‘50, col progressivo affermarsi di istituzioni comuni, gli europei hanno visto migliorare le proprie condizioni di vita, sociali e culturali. L’Europa è oggi fra le aree economiche più forti al mondo e si trova all’avanguardia sui temi dei diritti civili e della lotta ai cambiamenti climatici.

Ma adesso l’Unione europea è posta su una strada sbagliata e si sta allontanando dai suoi valori originari, prendendo decisioni che non mettono al primo posto l’interesse delle persone. Eppure vale ancora la pena di battersi per l’Europa e un’alternativa all’Unione europea è impensabile. Tornare indietro significherebbe avere più nazionalismo, maggiori controlli alle frontiere, una forte concorrenza fra gli stati e persino conflitti bellici. La cosa peggiore che si possa fare in questo momento è fermarsi e permettere all’Europa di crollare.

È proprio il potere delle persone comuni che vivono in Europa a poterla rimettere in carreggiata. Non è il genere di sfida che può essere vinta in poco tempo, tuttavia vi è un punto di partenza molto chiaro: il 26 maggio i cittadini di tutta Europa avranno la possibilità di votare per un rinnovato Parlamento europeo. Il loro voto può iniziare a cambiare il modo in cui viene indirizzata l'Europa. Troppi degli attuali leader dell’Ue prendono decisioni basate sull’ossessione per l’interesse nazionale, che finisce per guidare il processo decisionale. Di fronte alle sfide indotte dalla globalizzazione questo è irrilevante perché l’Europa deve porsi il problema della sua posizione nel mondo, per contribuire al suo progresso e ad uno sviluppo sostenibile. Pertanto ha bisogno di una reale unità politica, senza la quale anche il grande patrimonio finora acquisito può divenire a rischio. Ce lo ricordano i movimenti neo-nazionalisti, populisti e antieuropei, che coltivano l’illusione di potersi mettere sulla difensiva barricandosi entro le mura dello stato-nazione, ormai invece in crisi irreversibile. Al contrario, occorre governare con la democrazia europea i processi che vanno al di là delle frontiere, se è vero che le potenze mondiali hanno interesse a ridurre il ruolo economico e politico dell’Europa sul piano internazionale.

L’esigenza dei cittadini europei deve dunque indirizzarsi verso un’Europa forte e in grado di difendere i valori democratici, tutelare lo stato sociale, ridurre le disuguaglianze e promuovere politiche di sicurezza per costruire una società più giusta, accogliente ed inclusiva. Ognuno di noi deve andare a votare per un diverso assetto in Europa e per leader capaci di garantire la tutela ambientale, i diritti di tutti in un’Europa multiculturale, la solidarietà tra le genti e la difesa dei principi originari dell’Unione europea, ed è necessario dare fiducia a chi si batte per un indispensabile cambiamento. Nel corso del tempo l’affluenza alle urne è scesa a livelli preoccupanti, in quanto allorché crolla la partecipazione di norma tendono a guadagnare terreno gli estremisti che puntano a dividerci coi loro programmi impregnati di odio. È vitale quindi andare a votare per far avanzare il processo di unificazione e puntare all’affermazione di una “sovranità europea” nei campi dove va sviluppata, ovvero l’economia, la politica estera e la sicurezza, necessarie per fare fronte al terrorismo internazionale. Sì allora ad un’Europa unita, democratica e solidale e no a populismi e nazionalismi nascosti dietro il paravento sovranista.

 

Giuseppe Enrico Brivio e Guido Monti, presidente e segretario della sezione "Ezio Vedovelli" Valtellina-Valchiavenna del Movimento federalista europeo


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