Sì, viaggiare
Enrico Bernardini. L’enoturismo in Italia 
Una forma di turismo in costante crescita
28 Marzo 2019
 

L’UNWTO, l’organizzazione mondiale del Turismo, è l’agenzia dell’ONU che si occupa della promozione del turismo sostenibile, responsabile ed accessibile a tutti. Inoltre analizza il legame tra turismo e crescita economica, sviluppo e sostenibilità ambientale, nonché diffonde le politiche turistiche in tutto il mondo. È impegnata anche nella divulgazione del Codice Etico Globale per il Turismo e nella promozione del turismo come mezzo per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che trattano, in generale, della promozione dello sviluppo sostenibile e della riduzione della povertà.1

Questa organizzazione ha scelto l’Italia per ospitale la Global Conference on Wine Tourism nel 2021, una decisione che conferma l’eccellenza a livello internazionale del turismo eno-gastronomico nostrano. La decisione è stata annunciata dalla Fiera Internazionale del Turismo di Berlino, conclusa il 10 marzo scorso, tra le più conosciute nel panorama internazionale. La preferenza non conferma soltanto il ruolo dell’Italia come leader nella produzione vinicola ma, grazie alla varietà presente nel Paese, vuole celebrarne la liaison con la cultura ed il territorio, con la storia, con i suggestivi paesaggi presenti nelle regioni enoturistiche più attrattive, Toscana, Piemonte, Trentino Alto Adige e Campania e nel resto del Paese.

La vetrina sarà una grande occasione per promuovere il turismo enogastronomico italiano infatti l’incontro prevedrà conferenze, workshop e degustazioni che accompagneranno i visitatori alla scoperta del territorio e dei suoi vini e saranno coinvolti consorzi, agenzie turistiche ed associazioni del settore.2

Contestualmente a questa importante decisione ad opera dell’UNWTO, il governo italiano ha approvato in Conferenza Stato-Regioni il decreto “Linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica”. L’atto è stato successivamente firmato dall’attuale ministro delle politiche agricole.

L’iter legislativo, iniziato dalla precedente legislatura, è giunto a compimento e costituisce un importante traguardo in quanto viene definita e regolamentata l’attività enoturistica. Infatti l’articolo 1 recita: “Sono considerate enoturistiche tutte le attività formative ed informative rivolte alle produzioni viti-vinicole del territorio e la conoscenza del vino”.3 In questo senso viene considerata non solo la semplice possibilità di acquistare del vino, ma il surplus viene dato dalla capacità di produrre conoscenza e divulgare informazioni circa i prodotti enologici del territorio. Difatti il termine enoturismo non comprende soltanto le semplici degustazioni, ma anche iniziative didattiche, ricreative o culturali, visite guidate dei vigneti e la vendemmia didattica. Inoltre le degustazioni delle produzioni vitivinicole potranno essere, rispetto al passato, abbinate ad altri prodotti agro-alimentari del territorio, purché si tratti di cibi freddi o comunque serviti in modo tale da non confodere il servizio offerto con quello di ristorazione.

I commenti delle associazioni di categoria come l’Unione Italiana Vini ed il Movimento Turismo del Vino sono stati senz’altro positivi, vedendo nel decreto, oltre a semplificazioni fiscali per le aziende del settore, una concreta possibilità per le imprese di implementare una strategia organica comune delle attività enoturistiche, vista la definizione degli standard minimi di qualità dei servizi offerti.4

Infine, iniziative come quella del Ministero delle politiche agricole italiano e dell’organizzazione mondiale del Turismo vanno nella direzione di valorizzare i territori italiani, le caratteristiche e le uniche ricchezze enogastroniche. Un riconoscimento mondiale giustificato anche dai numeri dell’enoturismo del nostro Paese, infatti il rapporto sul Turismo del Vino, ad opera dell’Università di Salerno e della Città del Vino, mostra come ogni anno vi sia un giro di circa 2,5 miliardi di euro lungo l’intera filiera e che siano ben 14 milioni le presenze collegate strettamente all’enoturismo,5 dati che fanno ben sperare per la crescita turistica italiana nei prossimi anni.

 

Enrico Bernardini

 

 

1 Fonte: Unwto.

2 Fonte: WineNews.

3 Fonte: Regioni.it.

4 Fonte: Movimento Turismo del Vino.

5 Fonte: Città del Vino.

 

 

Sitografia

Città del Vino

Iter Vitis

Movimento Turismo del Vino

Regioni.it

UN Soustainable Development

Unwto

WineNews


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