Dosi legali cannabis. Ma il Tar del Lazio dove vive e cosa fa?
18 Gennaio 2007
 
Il Tar del Lazio ha intimato al ministro della Salute, Livia Turco, in seguito ad un ricorso, di fargli sapere entro 45 giorni in base a quali parametri documentari di riferimento, assunti in materia dall'Ue, ha deciso di aumentare le dosi minime di cannabis consentite per uso personale.
 
Mi stupisce che il Tar faccia una simile richiesta al ministro, ché la Turco ha tenuto un'ampia e documentata relazione in Parlamento in cui ha spiegato per filo e per segno tutto quello che c'era da spiegare. Non so se l'intento di chi ha fatto ricorso sia quello di far fare ai giovani l'esperienza del carcere piuttosto che farsi qualche canna in più, ma so che l'iniziativa del ministro, fino ad oggi, è l'unica che ha scalfito la legge Fini-Giovanardi, una legge che ha creato e sta creando molti problemi per la gestione delle patologie più gravi come la tossicodipendenza; una legge che non allontana i giovani (che divieto o non divieto continuano a fumare spinelli) da un mercato clandestino che tende a coinvolgerli nel maggiore business che ne ricava vendono prodotti tipo cocaina piuttosto che cannabis.
 
Se il Tar del Lazio ha deciso di prendere parte alla battaglia politica, mettendo i bastoni tra le ruote a questo provvedimento, vuol dire che siamo al decadimento del nostro sistema istituzionale. Altrimenti non mi so spiegare il perché di una simile richiesta.
 
Donatella Poretti

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276