Pianeta jazz e satelliti
Django, che nacque 109 anni fa
18 Marzo 2019
 

Una signora francese titolata offriva frequenti party a cui invitava persone con opposti percorsi esistenziali. Una sera chiese di suonare a una strana accoppiata: Andres Segovia e Django Reinhardt. Segovia arrivò in orario e impressionò gli ospiti con il suo repertorio. Django arrivò tre ore dopo senza chitarra. Sorrideva; pensava che tutto fosse bello. Non sapeva mai l’ora, non portava l’orologio. Andava con il sole e la luna. Segovia non volle prestare a Django la sua chitarra, così qualcuno dei presenti riuscì a trovargli una vecchia carcassa con il ponte incrinato. Segovia rimase affascinato da suoni che riusciva a produrre quella vecchia carcassa. «Dove posso trovare una musica come questa?» chiese. «Da nessuna parte», rise Django, – «l’ho improvvisata io adesso».

 

 

(Zwerin M., Musica degenerata. Il jazz sotto il nazismo,
Edt, Torino 1993, pp. 126-127)


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