Arte e dintorni
Alberto Figliolia. Surrealismo Svizzera
02 Marzo 2019
 

È vero, sono immerso fino al collo nelle possibilità della fantasia. Posso mettere le mani su qualsiasi cosa e già si trasforma in immagini, Otto Tschumi

Prorompe da me e, dopo, cerco di capire di cosa si tratti, Jean Arp

 

 

Le labbra con il rossetto tagliate da una linea nera (un sorriso spento in extremis? Un ghigno di sofferenza?), la testa a boccoli, gli occhi liquidi e perduti verso gli osservatori e le distanze; il busto, bianco-spettrale, è posto sul ramo di un albero stento, spoglio: il cuore, strappato dal petto e trafitto da una catenella, è preda e banchetto di un corvo. È uno spaventapasseri che non spaventa, se non una criptica e tragicomica figurina di uomo di spalle in fuga a braccia levate. L'Épouvantail charmeur III di Jean Viollier è una delle icone di Surrealismo Svizzera”, la mostra in corso al LAC Lugano Arte e Cultura sino al 16 giugno 2019.

L'esposizione, comprende opere di Hans Arp, Alberto Giacometti, Paul Klee, Meret Oppenheim, Serge Brignoni, Kurt Seligmann, Gérard Vulliamy fra i più celebri, ma anche Otto Abt, Max von Moos, Werner Schaad, Otto Tschumi o Walter Kurt Wiemken. “Surrealismo Svizzera” indaga non soltanto gli sviluppi “interni”, ma propone una riflessione sull'influenza esercitata dagli artisti svizzeri, che vi aderirono, sulla temperie surrealista e le esigenze del movimento di re-interpretazione della realtà: La creazione artistica divenne esperimento; l'inconscio un compagno con cui avventurarsi in territori inesplorati. Con curiosità a stento trattenuta si esploravano spazi ancora sconosciuti (Walter J. Moeschlin).

Che cosa è il Surrealismo? Che cosa è la surrealtà? È La deuxième main de Nosfératu (Kurt Seligmann, 1938, 85,5 x 125 cm, olio su compensato, Aargauer Kunsthaus): teratologico, boschiano, sanguinoso fiore della notte, viscere d'oscurità/luce che geme. È, all'opposto, il delicato delizioso Unterwasser-Garten (Paul Klee, 1939, olio su tela, 108,5 x 88,5 cm, Collezione privata): forme archetipiche, musicali geometrie e curve, quintessenza delle segrete armonie della Natura. È la Metamorphose im raum (Werner Schaad, 1930, 116 x 147 cm, olio su tela, Museum zu Allerheiligen Schaffhausen): ricombinazioni e fusioni, crasi di carni e cose e oggetti e manufatti, ombre e finzioni e illusioni, cieli allo specchio, immobilità onirica.

E come non meravigliarsi (e commuoversi, oseremmo dire) innanzi al miracolo d'equilibrio di Fleur en danger (Alberto Giacometti, 1932, 24 x 43 x 13,5 cm, legno, gesso, filo di ferro e corda, Kunsthaus Zürich: Mai per la forma, né per la plastica, né per l'estetica, ma il contrario. Contro, assolutamente, gioco sì, erotico sì, inquieto sì, distruttore sì)? La precarietà e, nel contempo, l'ineluttabilità della bellezza, esili linee di materia che pure contiene un'ineguagliabile forza (forza commista con grazia).

E, ancora, ci si perde nel paesaggio metafisico, alieno e pure così terreno, il ferro della morte a disseminarsi per ogni dove, di Totenklage (Max von Moos, 1936, 59 x 84 cm, tempera e olio su masonite, Collezione privata: Mi sforzo di dipingere meravigliosamente tristi verità), o nell'affastellamento di Das Leben (Walter Kurt Wiemken, 1935, 180,5 x 125 cm, olio su tela), terra, mare e cielo in tre segmenti di colore nei quali si distribuiscono entità dell'enigmatico quotidiano, o nelle Méditations genevoises (Jean Viollier, 1934, 150 x 150 cm, olio su tela) dove l'invisibile fa la sua irruzione – drammatica? consolatoria? (ah quelle vesti fantasmatiche sui piedi di carne, con il sottile, ma inestinguibile e bruciante, richiamo dell'eros...) – nel presente.

L'allestimento del LAC è, come sempre, prezioso, un itinerario costruito con eccellente senso critico, gusto e sensibilità. Surrealismo Svizzera, l'altra faccia, sorprendente, della Confoederatio Helvetica, oltre lo scudo dei luoghi comuni... crocevia d'incontri d'idee e movimenti, di rielaborazioni concettuali e della fantasia secondo più livelli... vedi il tenebroso (quasi luciferino, nel gioco degli opposti) serpentino Hommage à de La Tour ou la mort de Saint Sébastien (Gérard Vulliamy, 1935, 88,5 x 115 cm, olio su tela, Collezione privata) o il caliginoso arcano/esoterico Ricco sui ipsius (Erich (Ricco) Wassmer, 1942, 89 x 109 cm, olio su tela, Collezione privata), scacchiera di simboli e stratificazioni di senso/i.

La giusta chiusa ad André Breton, il magister dell'avanguardia: Credo nella futura risoluzione di questi due stati apparentemente così contraddittori di sogno e realtà, in una sorta di realtà assoluta, per così dire una "surrealtà”.

 

Alberto Figliolia

 

 

Surrealismo Svizzera, a cura di Peter Fischer e Julia Schallberger. Fino al 16 giugno 2019. Museo d'arte della Svizzera italiana-Sede LAC Lugano Arte e Cultura, Piazza Bernardino Luini 6, Lugano (CH).

Orari: mar-dom 10-18, gio aperto fino alle 20, lun chiuso.

Info: tel. + 41 (0)588664240, e-mail info@masilugano.ch; siti Internet www.masilugano.ch e www.luganolac.ch.


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