Diario di bordo
Governo. Di Maio e Conte. Il virus della bufalite
08 Febbraio 2019
 

Roma – C'è chi, in queste settimane, si ammala di virus influenzali, stagionali, e chi è portatore di altri virus, per esempio quello della bufalite, che ha una persistenza pluriennale.

Purtroppo, la bufalite è contagiosa, si diffonde in maniera iperbolica, contagia popolazioni intere, crea uno stato di totale dipendenza dalla quale è difficile uscire, se non con cure adeguate di antivirali, quali il buon senso, che non è il senso comune, la ragionevolezza che non è l'arrendevolezza, la ricerca della mediazione che non è il compromesso, la tolleranza, che non è l'accondiscendenza, la verifica, che non è la durezza e così via.

Le cure sono lunghe e non sempre esaustive e, nel frattempo, il virus della bufalite può provocare danni, se non disastri, drammi se non tragedie, dalle quali il popolo esce, spesso, assolvendo se stesso, scaricando le responsabilità sul capro espiatorio di turno, e così, affrancando la propria coscienza con atto liberatorio, si sottrae dalle proprie responsabilità.

In questi tempi abbiamo assistito a una epidemia di bufalite acuta: un presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che dichiara che ci attende un 2019 luminoso e il suo vice, Luigi Di Maio, che pronostica un boom economico.

Poi arriva la realtà, amara, dura, preoccupante: il prodotto interno lordo del nostro Paese, cioè la ricchezza prodotta, è al lumicino, anzi siamo in recessione, le previsioni non sono buone, la Commissione europea prevede una crescita dello 0,2%, ultima tra i Paesi europei, con la Grecia, da sempre in fondo alla graduatoria che, invece, avanza del 2,2%.

Che dire? Quanto tempo ci vorrà per guarire dalla bufalite?

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc


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