Boccata d'aria
Milano-Opera. Calendario Poetico 2019
08 Dicembre 2018
 

Introdotto dalla scrittrice Erminia Dell'Oro è stato presentato lo scorso 3 dicembre il nuovo Calendario poetico-fotografico 2019 del Laboratorio di lettura e scrittura creativa nella Casa di reclusione di Milano-Opera, fondato quasi cinque lustri or sono da Silvana Ceruti. Sede della presentazione, con relativo reading, la prestigiosa Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, luogo simbolo della Milano di grande impegno civile e portata culturale.

Il Calendario Poetico 2019, figlio di una ormai lunga tradizione, è stato per questa edizione dedicato al tema Ombre e luci: luci e ombre che disegnano e incorniciano le nostre viste, riprese dalla camera sapiente di Margherita Lazzati. Luci e ombre che intersecano le anime e i versi proposti dal Laboratorio, che gridano la sofferenza e cantano la speranza delle vite recluse. E ci invitano a riconoscere le ombre e le luci dentro di noi. Ombre e luci interrogate dalla presentazione di Simonetta Agnello Hornby.

Scopo fondamentale del Laboratorio – ama ricordare la Ceruti – è quello di... fare un pezzo di strada insieme fra persone “dentro” e persone “fuori”, scoprire sentimenti propri e altrui e linguaggi per esprimerli.

Un Laboratorio davvero molto creativo, in grado di esprimere per mezzo dei suoi partecipanti non solo il Calendario poetico-fotografico annuale, ma anche numerose antologie di versi, personali o collettive (queste ultime a tema libero o scelto).

Il Laboratorio è oggi anche Associazione culturale senza scopo di lucro, della quale sono soci onorari, fra gli altri, Simonetta Agnello Hornby, George Hornby, Erminia Dell’Oro e Vito Mancuso; come lo fu, sin dalle origini, Umberto Veronesi.

Di seguito alcuni stralci poetici dal Calendario 2019:

 

Seleziono i miei ricordi

come se fossero

granelli di sabbia

rimasti immersi in un fondale

senza corrente

senza un raggio di luce.

 

Cerco immagini

rimaste nell’ombra

in un negativo

che nasconde

ciò che è stato.

 

La notte se ne va

trascinando con sé la nostalgia

lasciandomi solo e indifeso

in questo posto

dove anche i sogni sono costretti

a riunirsi in preghiera.

 

G.N.

 

 

Sotto la punta del cielo

alla frontiera con la vita

ogni sera che mi lascia

penso all’altra che arriva

 

Nel supplizio dell’immagine

per strappare le radici del ferro

continuo a inseguire l’alba

per ritrovarci a vivere

 

Lasciato solo sul sentiero

disegnato

sono in cammino sulla terra

sopra una montagna di macerie

dove mi consumo

 

tra nuvole grigie

 

C.C.

 

 

Per informazioni:

laboratorio@operacreativa.it

Via L. Palazzi 15, 20124 Milano


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