Diario di bordo
Milano. Avvio della produzione di Cannabis terapeutica in Lombardia 
Approvata all'unanimità la mozione Usuelli +Europa con Emma Bonino
04 Dicembre 2018
 

Approvata all'unanimità la mozione presentata dal Consigliere regionale di Più Europa con Emma Bonino Michele Usuelli per la piena attuazione della normativa in materia di derivati della cannabis ad uso medico. L'approvazione del provvedimento impegnerà la Giunta lombarda ad organizzare capillarmente sul territorio corsi di formazione per i medici autorizzati alla prescrizione, a monitorare il reale fabbisogno regionale di farmaci cannabinoidi, ma soprattutto a procedere nei confronti dei ministeri competenti per avviare la produzione anche in Lombardia.

«Grande vittoria del Consiglio regionale che, sviluppando un dibattito laico, ha mandato un segnale forte a livello nazionale comportandosi davvero da terza Camera dello Stato», dichiara Usuelli a margine della votazione in aula. «È vero che i posti di lavoro non si creano per decreto, ma legiferare in termini di aumento della produzione significa dover disporre di un numero maggiore ricercatori, agronomi e altre figure professionali specializzate nella coltivazione della cannabis ad uso medico».

Importante il risvolto economico anche secondo Vincenzo Giannico, coordinatore del Gruppo +Europa Milano, che afferma: «È una grande conquista la mozione approvata all'unanimità proposta dal nostro consigliere Usuelli, non solo per l'aspetto terapeutico per cui il mondo scientifico si è già ampiamente espresso in modo positivo, ma anche per le opportunità di crescita del settore produttivo della cannabis legale che sarà di stimolo alla nascita di nuove attività e prospettive di impiego sul territorio della Regione».

«È un atto coraggioso e non scontato del Consiglio che con l’approvazione odierna garantisce una soluzione avanguardista al problema costante di carenza dei farmaci cannabinoidi», conclude Barbara Bonvicini, Presidente di Radicali Italiani. «Dopo anni di lotta siamo riusciti a rompere un tabù che riguarda il diritto alla salute e alla scelta delle cure di migliaia di malati, costretti spesso ad interrompere la terapia o persino a rivolgersi al mercato nero a causa della difficile reperibilità della Cannabis terapeutica».


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